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I VENTI SABATI DEL SANTO ROSARIO
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I VENTI SABATI DEL SANTO ROSARIO
PRIMO SABATO
1 ° Mistero della Gioia: Annunciazione a Maria
Prima di metterci in ascolto della Parola di Dio, invochiamo lo Spirito Santo e preghiamo con la fede della Chiesa.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO
Noi ti adoriamo e ti amiamo con tutto il nostro cuore, o Spirito divino, Dio onnipotente, Amore del Padre e del Figlio. Vieni dunque, o Dio di bontà e di misericordia, a dare la grazia col tuo alito vivificatore al nostro cuore; vieni, o Fuoco divino e insegnaci a parlare il linguaggio dei Santi. Vieni e con la tua luce ineffabile illuminaci, col tuo fuoco purificaci, accendici il cuore e rendilo ardente della tua carità. Spirito di verità, senza di te siamo nell'errore; Spirito di amore, senza di te siamo aridi; Spirito di vita, senza di te siamo senza vita. Donaci, perciò, o Dio di bontà, i frutti del tuo Spirito. Amen.
(Dagli Scritti di Bartolo Longo)
PREGHIAMO CON LA CHIESA
O Dio, Padre buono, tu hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore, scegliendo il grembo purissimo della Vergine Maria per rivestire di carne mortale il Verbo della vita: concedi anche a noi di accoglierlo e generarlo nello spirito con l'ascolto della tua parola, nell'obbedienza della fede. Per Cristo nostro Signore. Amen. (Messale Romano, Colletta della IV domenica di Avvento, A)
ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO
Per dare maggiore profondità alla nostra meditazione apriamo il cuore al Signore che ci parla.
Dal vangelo di Luca (1,26-38)
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto, l'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.
MEDITIAMO
L'ascolto e la meditazione si nutrono di silenzio. Facciamo una breve pausa, poi, leggiamo e continuiamo a meditare.
Dall'Enciclica Redemptoris Mater di Giovanni Paolo 11, n. 8
Maria viene definitivamente introdotta nel mistero di Cristo mediante questo evento: l'annunciazione dell'angelo. Esso si verifica a Nàzareth, in precise circostanze della storia d'Israele, il popolo destinatario delle promesse di Dio. Il messaggero divino dice alla Vergine: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te" (Lc 1, 28). Maria "rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto" (Lc 1,29): che cosa significassero quelle straordinarie parole e, in particolare, l'espressione "piena di grazia". Se vogliamo meditare insieme a Maria su queste parole e, specialmente, sull'espressione "piena di grazia", possiamo trovare un significativo riscontro proprio nel passo della Lettera agli Efesini (Ef 1,3-4). E se dopo l'annuncio del celeste messaggero la Vergine di Nàzareth è anche chiamata "la benedetta fra le donne" (Lc 1,42), ciò si spiega a causa di quella benedizione di cui "Dio Padre" ci ha colmati "nei cieli, in Cristo". È una benedizione spirituale, che si riferisce a tutti gli uomini e porta in sé la pienezza e l'universalità.("ogni benedizione"), quale scaturisce dall'amore che, nello Spirito Santo, unisce al Padre il Figlio consostanziale. Nello stesso tempo, è una benedizione riversata per opera di Gesù Cristo nella storia umana sino alla fine: su tutti gli uomini. A Maria, però, questa benedizione si riferisce in misura speciale ed eccezionale: è stata, infatti, salutata da Elisabetta come "la benedetta fra le donne".
La ragione del duplice saluto, dunque, è che nell'anima di questa "figlia di Sion" si è manifestata, in un certo senso, tutta la "gloria della grazia", quella che "il Padre... ci ha dato nel suo Figlio diletto". Il messaggero saluta, infatti, Maria come "piena di grazia": la chiama così, come se fosse questo il suo vero nome. Non chiama la sua interlocutrice col nome che le è proprio all'anagrafe terrena: Miryam (= Maria), ma con questo nome nuovo: "piena di grazia". Che cosa significa questo nome? Perché l'arcangelo chiama così la Vergine di Nàzareth?
Quando leggiamo che il messaggero dice a Maria "piena di grazia", il contesto evangelico, in cui confluiscono rivelazioni e promesse antiche, ci lascia capire che qui si tratta di una benedizione singolare tra tutte le "benedizioni spirituali in Cristo". Nel mistero di Cristo ella è presente già "prima della creazione del mondo", come colei che il Padre "ha scelto" come Madre del suo Figlio nell'incarnazione ed insieme al Padre l'ha scelta il Figlio, affidandola eternamente allo Spirito di santità. Maria è in modo del tutto speciale ed eccezionale unita a Cristo, e parimenti è amata in questo Figlio diletto eternamente, in questo Figlio consustanziale al Padre, nel quale si concentra tutta "la gloria della grazia". Nello stesso tempo, ella è e rimane aperta perfettamente verso questo "dono dall'alto" (Gc 1,17). Come insegna il Concilio, Maria "primeggia tra gli umili e i poveri del Signore, i quali con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza".
CONTEMPLIAMO IL MISTERO
Guidati da Maria fissiamo lo sguardo sul volto di Cristo per poi aprire il cuore alla lode trinitaria, traguardo di ogni contemplazione cristiana.
Mostraci il tuo volto, Signore, in te speriamo. Donaci il tuo sguardo Maria: con te crediamo, con te amiamo.
Padre nostro... Ave Maria... e benedetto il frutto del tuo seno Gesù, concepito per opera dello Spirito Santo ... Santa Maria... (10 volte). Gloria al Padre...
PREGHIAMO CON IL BEATO BARTOLO LONGO
O parole benedette, che hanno consumato il mistero dell'Incarnazione, compiute le profezie, riparata la disubbidienza dei nostri primi padri. Parole ammirabili in cui risplende la fede più viva, l'umiltà più profonda, l'obbedienza più sommessa, l'amore più tenero, l'abbandono più perfetto alla volontà divina. O regina umilissima, Dio ti salvi; per te e da te cominciò l'opera della nostra redenzione. Quanto è grande la tua umiltà!
Beati saremo noi, se vivremo sotto la tua protezione ed invocandoti otterremo il perfetto amore di te e del tuo Figlio Gesù. (Dagli Scritti di Bartolo Longo)
La giaculatoria che ora recitiamo ci aiuti ad unire il significato del mistero che abbiamo pregato con l'impegno di vita.
Regina del Santo Rosario di Pompei, Madre nostra dolcissima, ottienici di riconoscere sempre prontamente la voce di Dio, e di fare sempre la sua volontà. Beato Bartolo Longo, apostolo del Santo Rosario, prega per noi.
A QUESTO PUNTO RECITIAMO LA NOVENA D'IMPETRAZIONE ALLA MADONNA DI POMPEI
PICCOLA SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI
Dopo aver meditato e contemplato il mistero, concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci con amore filiale a Colei alla cui scuola impariamo a immergerci nel mistero di Dio e a vivere come a Lui piace.
Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli umile serva del Signore proclamata Regina del mondo dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, Tu ci porti al mistero del Padre, Tu risplendi di Spirito Santo, Tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario Tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio. Madre e modello della Chiesa, Tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un'anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell'odio e del sangue le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore. O Rosario benedetto di Maria catena dolce che ci annoda a Dio, catena d'amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l'ultimo respiro ci immergerà in un'onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.
1 ° Mistero della Gioia: Annunciazione a Maria
Prima di metterci in ascolto della Parola di Dio, invochiamo lo Spirito Santo e preghiamo con la fede della Chiesa.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO
Noi ti adoriamo e ti amiamo con tutto il nostro cuore, o Spirito divino, Dio onnipotente, Amore del Padre e del Figlio. Vieni dunque, o Dio di bontà e di misericordia, a dare la grazia col tuo alito vivificatore al nostro cuore; vieni, o Fuoco divino e insegnaci a parlare il linguaggio dei Santi. Vieni e con la tua luce ineffabile illuminaci, col tuo fuoco purificaci, accendici il cuore e rendilo ardente della tua carità. Spirito di verità, senza di te siamo nell'errore; Spirito di amore, senza di te siamo aridi; Spirito di vita, senza di te siamo senza vita. Donaci, perciò, o Dio di bontà, i frutti del tuo Spirito. Amen.
(Dagli Scritti di Bartolo Longo)
PREGHIAMO CON LA CHIESA
O Dio, Padre buono, tu hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore, scegliendo il grembo purissimo della Vergine Maria per rivestire di carne mortale il Verbo della vita: concedi anche a noi di accoglierlo e generarlo nello spirito con l'ascolto della tua parola, nell'obbedienza della fede. Per Cristo nostro Signore. Amen. (Messale Romano, Colletta della IV domenica di Avvento, A)
ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO
Per dare maggiore profondità alla nostra meditazione apriamo il cuore al Signore che ci parla.
Dal vangelo di Luca (1,26-38)
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto, l'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.
MEDITIAMO
L'ascolto e la meditazione si nutrono di silenzio. Facciamo una breve pausa, poi, leggiamo e continuiamo a meditare.
Dall'Enciclica Redemptoris Mater di Giovanni Paolo 11, n. 8
Maria viene definitivamente introdotta nel mistero di Cristo mediante questo evento: l'annunciazione dell'angelo. Esso si verifica a Nàzareth, in precise circostanze della storia d'Israele, il popolo destinatario delle promesse di Dio. Il messaggero divino dice alla Vergine: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te" (Lc 1, 28). Maria "rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto" (Lc 1,29): che cosa significassero quelle straordinarie parole e, in particolare, l'espressione "piena di grazia". Se vogliamo meditare insieme a Maria su queste parole e, specialmente, sull'espressione "piena di grazia", possiamo trovare un significativo riscontro proprio nel passo della Lettera agli Efesini (Ef 1,3-4). E se dopo l'annuncio del celeste messaggero la Vergine di Nàzareth è anche chiamata "la benedetta fra le donne" (Lc 1,42), ciò si spiega a causa di quella benedizione di cui "Dio Padre" ci ha colmati "nei cieli, in Cristo". È una benedizione spirituale, che si riferisce a tutti gli uomini e porta in sé la pienezza e l'universalità.("ogni benedizione"), quale scaturisce dall'amore che, nello Spirito Santo, unisce al Padre il Figlio consostanziale. Nello stesso tempo, è una benedizione riversata per opera di Gesù Cristo nella storia umana sino alla fine: su tutti gli uomini. A Maria, però, questa benedizione si riferisce in misura speciale ed eccezionale: è stata, infatti, salutata da Elisabetta come "la benedetta fra le donne".
La ragione del duplice saluto, dunque, è che nell'anima di questa "figlia di Sion" si è manifestata, in un certo senso, tutta la "gloria della grazia", quella che "il Padre... ci ha dato nel suo Figlio diletto". Il messaggero saluta, infatti, Maria come "piena di grazia": la chiama così, come se fosse questo il suo vero nome. Non chiama la sua interlocutrice col nome che le è proprio all'anagrafe terrena: Miryam (= Maria), ma con questo nome nuovo: "piena di grazia". Che cosa significa questo nome? Perché l'arcangelo chiama così la Vergine di Nàzareth?
Quando leggiamo che il messaggero dice a Maria "piena di grazia", il contesto evangelico, in cui confluiscono rivelazioni e promesse antiche, ci lascia capire che qui si tratta di una benedizione singolare tra tutte le "benedizioni spirituali in Cristo". Nel mistero di Cristo ella è presente già "prima della creazione del mondo", come colei che il Padre "ha scelto" come Madre del suo Figlio nell'incarnazione ed insieme al Padre l'ha scelta il Figlio, affidandola eternamente allo Spirito di santità. Maria è in modo del tutto speciale ed eccezionale unita a Cristo, e parimenti è amata in questo Figlio diletto eternamente, in questo Figlio consustanziale al Padre, nel quale si concentra tutta "la gloria della grazia". Nello stesso tempo, ella è e rimane aperta perfettamente verso questo "dono dall'alto" (Gc 1,17). Come insegna il Concilio, Maria "primeggia tra gli umili e i poveri del Signore, i quali con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza".
CONTEMPLIAMO IL MISTERO
Guidati da Maria fissiamo lo sguardo sul volto di Cristo per poi aprire il cuore alla lode trinitaria, traguardo di ogni contemplazione cristiana.
Mostraci il tuo volto, Signore, in te speriamo. Donaci il tuo sguardo Maria: con te crediamo, con te amiamo.
Padre nostro... Ave Maria... e benedetto il frutto del tuo seno Gesù, concepito per opera dello Spirito Santo ... Santa Maria... (10 volte). Gloria al Padre...
PREGHIAMO CON IL BEATO BARTOLO LONGO
O parole benedette, che hanno consumato il mistero dell'Incarnazione, compiute le profezie, riparata la disubbidienza dei nostri primi padri. Parole ammirabili in cui risplende la fede più viva, l'umiltà più profonda, l'obbedienza più sommessa, l'amore più tenero, l'abbandono più perfetto alla volontà divina. O regina umilissima, Dio ti salvi; per te e da te cominciò l'opera della nostra redenzione. Quanto è grande la tua umiltà!
Beati saremo noi, se vivremo sotto la tua protezione ed invocandoti otterremo il perfetto amore di te e del tuo Figlio Gesù. (Dagli Scritti di Bartolo Longo)
La giaculatoria che ora recitiamo ci aiuti ad unire il significato del mistero che abbiamo pregato con l'impegno di vita.
Regina del Santo Rosario di Pompei, Madre nostra dolcissima, ottienici di riconoscere sempre prontamente la voce di Dio, e di fare sempre la sua volontà. Beato Bartolo Longo, apostolo del Santo Rosario, prega per noi.
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Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli umile serva del Signore proclamata Regina del mondo dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, Tu ci porti al mistero del Padre, Tu risplendi di Spirito Santo, Tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario Tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio. Madre e modello della Chiesa, Tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un'anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell'odio e del sangue le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore. O Rosario benedetto di Maria catena dolce che ci annoda a Dio, catena d'amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l'ultimo respiro ci immergerà in un'onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.
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