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Beato Vincenzo Romano 20 dcembre
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Beato Vincenzo Romano 20 dcembre
«Celebre faticatore»
Vincenzo Romano (1751-1831) fu per trentatré anni parroco a Torre del Greco, sua città natale, alle falde del Vesuvio, prendendosi cura dei suoi parrocchiani, gente di mare, dediti in gran parte alla faticosa pesca del corallo o impegnati in lunghi periodi di navigazione. E furono essi a riconoscere che il loro prete era davvero un «celebre faticatore». Sapevano che egli custodiva le loro famiglie quand'erano costretti a rimanere a lungo lontani; sapevano che egli prendeva sempre le loro parti nei contrasti di lavoro con gli armatori delle "coralline" e che si preoccupava dei loro bambini, radunandoli e istruendoli in classi distinte nella sua stessa casa; sapevano che si preoccupava di riscattare i marinai caduti in mano dei corsari. La carità pastorale di Vincenzo divenne senza limiti quando, nel 1794, un'eruzione del Vesuvio distrusse quasi completamente la cittadina. Si può dire che fu lui a ricostruirla, sia moralmente che materialmente. Nella predicazione Vincenzo imitava i suoi marinai, usando anche lui il metodo della sciabica (o rete a strascico): percorreva le strade con un crocifisso in mano e, quando vedeva un capannello di gente, si fermava e improvvisava una chiacchierata che si trasformava subito in una breve predica, per convincerli ad accompagnarlo in Chiesa dove li faceva pregare un po'. Insisteva particolarmente sulla recita del Rosario in famiglia e sulla partecipazione alla santa Messa, giungendo fino a comporre per loro un utile messalino. E alla domenica si prestava a tenere ben cinque prediche, pur di raggiungere tutti i suoi numerosi parrocchiani. Le sue Istruzioni catechistiche (dato che si premurava anche di scriverle) si leggono volentieri ancor oggi. Altri santi: Liberale, martire di Roma (III sec.); Zeffirino (papa dal 199 al 217); Anastasio I (papa dal 399 al 401); Berardo, vescovo di Teramo (XII sec.). Letture: «La Vergine concepirà e partorirà un figlio» (Isaia 7,10-14); «Ecco la generazione che cerca il tuo volto, o Dio» (Salmo 23); «Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio» (Luca 1,26-38). Ambrosiano: Rut 2,4-18; Salmo 102; Ester 5,1-8; Luca 1,39-46.
© riproduzione riservata
Vincenzo Romano (1751-1831) fu per trentatré anni parroco a Torre del Greco, sua città natale, alle falde del Vesuvio, prendendosi cura dei suoi parrocchiani, gente di mare, dediti in gran parte alla faticosa pesca del corallo o impegnati in lunghi periodi di navigazione. E furono essi a riconoscere che il loro prete era davvero un «celebre faticatore». Sapevano che egli custodiva le loro famiglie quand'erano costretti a rimanere a lungo lontani; sapevano che egli prendeva sempre le loro parti nei contrasti di lavoro con gli armatori delle "coralline" e che si preoccupava dei loro bambini, radunandoli e istruendoli in classi distinte nella sua stessa casa; sapevano che si preoccupava di riscattare i marinai caduti in mano dei corsari. La carità pastorale di Vincenzo divenne senza limiti quando, nel 1794, un'eruzione del Vesuvio distrusse quasi completamente la cittadina. Si può dire che fu lui a ricostruirla, sia moralmente che materialmente. Nella predicazione Vincenzo imitava i suoi marinai, usando anche lui il metodo della sciabica (o rete a strascico): percorreva le strade con un crocifisso in mano e, quando vedeva un capannello di gente, si fermava e improvvisava una chiacchierata che si trasformava subito in una breve predica, per convincerli ad accompagnarlo in Chiesa dove li faceva pregare un po'. Insisteva particolarmente sulla recita del Rosario in famiglia e sulla partecipazione alla santa Messa, giungendo fino a comporre per loro un utile messalino. E alla domenica si prestava a tenere ben cinque prediche, pur di raggiungere tutti i suoi numerosi parrocchiani. Le sue Istruzioni catechistiche (dato che si premurava anche di scriverle) si leggono volentieri ancor oggi. Altri santi: Liberale, martire di Roma (III sec.); Zeffirino (papa dal 199 al 217); Anastasio I (papa dal 399 al 401); Berardo, vescovo di Teramo (XII sec.). Letture: «La Vergine concepirà e partorirà un figlio» (Isaia 7,10-14); «Ecco la generazione che cerca il tuo volto, o Dio» (Salmo 23); «Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio» (Luca 1,26-38). Ambrosiano: Rut 2,4-18; Salmo 102; Ester 5,1-8; Luca 1,39-46.
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