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venerdì 29 gennaio
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venerdì 29 gennaio
III Settimana - Tempo Ordinario
San Costanzo
Feria
III Settimana del Salterio
Antifona d'IngressoSan Costanzo
Feria
III Settimana del Salterio
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui,
potenza e bellezza nel suo santuario. (Sal 96,1.6)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
guida i nostri atti secondo la tua volontà,
perché nel nome del tuo diletto Figlio
portiamo frutti generosi di opere buone.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima Lettura
Dal secondo libro di Samuèle (11,1-10.13-17)
L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono andare in guerra, Davide mandò Iòab con i suoi servitori e con tutto Israele a devastare il paese degli Ammoniti; posero l'assedio a Rabba mentre Davide rimaneva a Gerusalemme.
Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dall'alto di quella terrazza egli vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto. Davide mandò a informarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: «È Betsabea figlia di Eliàm, moglie di Urìa l'Hittìta». Allora Davide mandò messaggeri a prenderla. La donna tornata a casa concepì e fece sapere a Davide: «Sono incinta». Allora Davide mandò a dire a Iòab: «Mandami Uria l'Hittìta». Iòab mandò Uria da Davide. Arrivato Uria, Davide gli chiese come stessero Iòab e la truppa e come andasse la guerra. Poi Davide disse a Uria: «Scendi a casa tua e làvati i piedi». Uria uscì dalla reggia e gli fu mandata dietro una portata della tavola del re. Ma Uria dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua. La cosa fu riferita a Davide e gli fu detto: «Uria non è sceso a casa sua». Allora Davide disse a Uria: «Non vieni forse da un viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?». Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.
La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Iòab e gliela mandò per mano di Uria. Nella lettera aveva scritto così: «Ponete Uria in prima fila, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia».
Allora Iòab, che assediava la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico aveva uomini valorosi. Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Iòab; parecchi della truppa e fra gli ufficiali di Davide caddero, e perì anche Uria l'Hittìta.
Parola di Dio.
La colpa di cui si tratta consiste in un adulterio, tanto comune ai potenti di quell’epoca. Ma Davide vuole sfuggire alle conseguenze inattese di questa colpa, cercando che il figlio venga attribuito al legittimo marito della futura madre. Una simile politica condurrà Davide fino al delitto, e il redattore di questo racconto sottolinea, nei capitoli successivi, come Davide pagò con la morte dei suoi e con l’esilio personale la sua colpa.
Salmo Responsoriale (dal Salmo 50)
Rit. Perdonami, Signore: contro di te ho peccato.
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto.
Tu sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Accogliete docilmente la parola
che è stata seminata in voi:
parola che può salvare la vostra vita.
Alleluia.
Vangelo
† Dal vangelo secondo Marco (4,26-34)
In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? Esso è come un granellino di sènapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra».
Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.
Parola del Signore.
Dopo di aver seminato il grano, il contadino continua a vivere nella’alternanza dell’andare a dormire e dell’alzarsi, dei giorni e delle notti; senza che egli sappia come e senza che egli vi possa nulla, il seme produce prima l’erba, poi la spiga, poi il grano pieno nella spiga. Enumerando i vari stadi della crescita, Gesù ne sottolinea il carattere irresistibile. Ed ecco un giorno arriva l’ora che ricompensa questa paziente attesa; il grano è maturo, vi si mette il falcetto e i gridi di gioia esplodono: << è il momento di mietere >>.
Succede così per il Regno di Dio: dopo una lunga attesa, arriverà certissimamente l’ora del trionfo finale. Guardate sembra dire Gesù, il contadino che attende pazientemente il momento della raccolta. Nulla può impedire al regno di Dio di trionfare. Il grano è stato seminato; l’inizio garantisce il finale. Si tratta allora di attendere pazientemente; non bisogna forzare i tempi, ma con una fiducia totale abbandonarsi a Dio. Il frutto esce dal seme, la fine dall’inizio. In ciò che è minuscolo agisce già ciò che lo renderà immenso. Nell’istante presente ha preso il via ciò che dovrà arrivare, ma tutto è ancora nascosto. Occorre credere a questa presenza nascosta del Regno di Dio in un mondo che non vuole riconoscerlo.
L’ora di Dio viene. Anzi, spunta già. In tutto ciò che Dio comincia, la fine è già inclusa. Eccoci ne cuore della predicazione di gesù: partendo da ciò che è nulla e nonostante tutti gli insuccessi, Dio conduce a termine ciò che ha iniziato.
Gesù prende lo spunto dalla vista delle campagne che ogni anno si coprono di messi e vede in secondo piano la mietitura delle anime. << Alzate gli occhi - dice - guardate, i campi già sono bianchi per la mietitura >>.
Orazione sulle offerte
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso,
e consacrali con la potenza del tuo Spirito,
perché diventino per noi sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
“Io sono la luce del mondo”,
dice il Signore; “chi segue me,
non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita”. (Gv 8,12)
Orazione dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri
ci hai nutriti col corpo e sangue del tuo Figlio,
fa’ che ci rallegriamo sempre del tuo dono,
sorgente inesauribile di vita nuova
Per Cristo nostro Signore.
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Lun 21 Ott 2013, 22:26 Da tina
» martedì 3 settembre 2013
Mar 03 Set 2013, 16:13 Da tina
» venerdì 12 luglio 2013
Ven 12 Lug 2013, 15:06 Da tina
» venerdì 5 luglio 2013
Ven 05 Lug 2013, 15:52 Da tina
» CORONCINA AL SACRO CUORE DI GESÙ
Gio 27 Giu 2013, 16:15 Da tina
» Beata Vergine Maria Consolatrice (La Consolata) Venerata a Torino
Gio 20 Giu 2013, 12:08 Da tina
» Beata Vergine Maria di Fatima 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:39 Da tina
» lunedì 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:33 Da tina
» lunedì 11 marzo
Lun 11 Mar 2013, 17:57 Da tina