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venerdì 05 febbraio
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venerdì 05 febbraio
IV Settimana - Tempo Ordinario
Sant’ Agata
Memoria
IV Settimana del Salterio
1° Venerdì del Mese
Antifona d'ingressoSant’ Agata
Memoria
IV Settimana del Salterio
1° Venerdì del Mese
Questa è un amartire della fede,
che sparse per Cristo il suo sangue;
non temette le minacce dei giudici
e raggiunse il regno dei cieli.
Colletta
Donaci, Signore, la tua misericordia,
per intercessione di sant’Agata,
che risplende nella Chiesa
per la gloria della verginità e del martirio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima Lettura
Dal libro del Siràcide (47,2-11)
Come nel sacrificio pacifico si preleva il grasso,
così Davide dagli Israeliti.
Egli scherzò con leoni quasi fossero capretti,
con gli orsi quasi fossero agnelli.
Nella giovinezza non ha forse ucciso il gigante
e cancellata l'ignominia dal popolo,
scagliando con la fionda la pietra,
che abbatté la tracotanza di Golia?
Poiché aveva invocato il Signore altissimo,
egli concesse alla sua destra la forza di eliminare un potente guerriero
e riaffermare la potenza del suo popolo.
Così l'esaltarono per i suoi diecimila,
lo lodarono nei canti del Signore
e gli offrirono un diadema di gloria.
Egli infatti sterminò i nemici all'intorno
e annientò i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.
In ogni sua opera glorificò
il Santo altissimo con parole di lode;
cantò inni a lui con tutto il cuore
e amò colui che l'aveva creato.
Introdusse musicanti davanti all'altare;
e con i loro suoni rese armonioso il canto;
conferì splendore alle feste,
abbellì le solennità fino alla perfezione,
facendo lodare il nome santo di Dio
ed echeggiare fin dal mattino il santuario.
Il Signore gli perdonò i suoi peccati,
innalzò la sua potenza per sempre,
gli concesse un'alleanza regale
e un trono di gloria in Israele.
Parola di Dio.
Ben Sirà traccia un profilo di coraggio del prode Davide: i suoi combattimenti di giovane pastore contro le belve e contro il leone e l’orso (v. 3), il suo duello di giovane soldato con Golìa (vv. 4-5), le sue battaglie di re contro i Filistei (v.7). Ben Sirà descrive queste vittorie con una fraseologia apocalittica che ricorda il suo contemporaneo Danièle c. 2 o 8 (temi della pietra, delle << corna >>, ecc. ). dice dunque le prodezze di Davide tenendo conto della situazione contemporanea del popolo, abbandonato all’arroganza dei suoi nemici e che prega Dio di liberarlo con un trionfo definitivo sulle forze del male.
Davide, è su questo piano, il povero per eccellenza che attende da Dio solo la vittoria che non gli può dare la sua debolezza (v. 5).
Poi, Ben Sirà presenta Davide come colui che ha voluto e preparato il Tempio e la sua liturgia e vi ha insediato il sacerdozio (vv. 8-10).
Ben Sirà accosta la figura di Davide alla mentalità popolare del suo tempo. Il popolo alimentava la sua speranza durante le feste liturgiche del Tempio, uniche manifestazioni della coscienza nazionale ancora permesse. Ben Sirà salvaguarda l’importanza di Davide inserendolo nella cornice dei migliori sostegni della speranza nazionale, come il fondatore delle feste del Tempio (v.10), uinci momenti in cui Dio parlava al suo popolo e gli perdonava le colpe in vista della definitiva restaurazione.
Salmo Responsoriale (dal Salmo 17)
Rit. Cantiamo al Signore, salvezza del suo popolo.
La via di Dio è diritta,
la parola del Signore è provata al fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
Viva il Signore e benedetta la mia rupe,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Ti loderò tra i popoli, Signore,
e canterò inni di gioia al tuo nome.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Se hanno perseguitato me
perseguiteranno anche voi,
e questo vi faranno a causa del mio nome,
perché non conoscono colui che mi ha mandato.
Alleluia.
Vangelo
† Dal vangelo secondo Marco (6,14-29)
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, poiché intanto il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risuscitato dai morti e per questo il potere dei miracoli opera in lui». Altri invece dicevano: «È Elia»; altri dicevano ancora: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risuscitato!».
Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata. Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello».
Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: «Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista». Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto.
E subito mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa [di Giovanni]. La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre.
I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore.
La figlia di Erodiade (secondo Giuseppe Flavio si chiamava Salomè) eccita con la sua danza il piacere degli ospiti e del sovrano. Erode vuol darsi l’aria d’un re - e ciò gli era abituale - promettendogli un dono. << Fosse pure la metà del mio regno >> è un espressione di millanteria che ricorda le parole che il grande re di Persia rivolse, anche in questo caso in un banchetto, alla regina Ester (cfr Est 7,2). Erode rincalza la promessa con un giuramento, che poco dopo lo metterà nell’imbarazzo. Di fronte ad una richiesta così raccapricciante, il giuramento non era certo tale da costituire un obbligo morale; il re vuole << salvare la faccia >> e non mancare di parola davanti ai propri ospiti.
Gli Atti del martirio di Agata situano il suo martirio sotto Decio. Sono pure concordi sulla data del 5 febbraio Catania, in Sicilia.
Orazione sulle offerte
I doni che ti presentiamo
nel glorioso ricordo della santa martire Agata
ti siano graditi, Signore, come fu preziosa ai tuoi occhi
l'offerta della sua vita. Per Cristo ...
Antifona alla Comunione
"Io sono la vite e voi i tralci", dice il Signore,
"chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto".
Orazione dopo la comunione
Signore, che hai glorificato sant'Agata
con la corona del martirio,
per la comunione a questo sacro convito
donaci una forza nuova perchè superiamo ogni male
e raggiungiamo la gloria del cielo. Per Cristo ...
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Lun 21 Ott 2013, 22:26 Da tina
» martedì 3 settembre 2013
Mar 03 Set 2013, 16:13 Da tina
» venerdì 12 luglio 2013
Ven 12 Lug 2013, 15:06 Da tina
» venerdì 5 luglio 2013
Ven 05 Lug 2013, 15:52 Da tina
» CORONCINA AL SACRO CUORE DI GESÙ
Gio 27 Giu 2013, 16:15 Da tina
» Beata Vergine Maria Consolatrice (La Consolata) Venerata a Torino
Gio 20 Giu 2013, 12:08 Da tina
» Beata Vergine Maria di Fatima 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:39 Da tina
» lunedì 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:33 Da tina
» lunedì 11 marzo
Lun 11 Mar 2013, 17:57 Da tina