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domenica 28 febbraio
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domenica 28 febbraio
Domenica II di Quaresima
Anno c
II Settimana del Salterio
San romano
Anno c
II Settimana del Salterio
San romano
Antifona d'ingresso
Di te dice il mio cuore: “Cercate il suo volto”.
Il tuo volto io cerco, o Signore.
Non nascondermi il tuo volto. (Sal 27,8-9)
Colletta
O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio,
nutri la nostra fede con la tua parola
e purifica gli occhi del nostro spirito,
perché possiamo godere la visione della tua gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima Lettura
Dal libro della Genesi
(15,5-12.17-18)
In quei giorni, Dio condusse fuori Abràm e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza».
Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. E gli disse: «Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldèi per darti in possesso questo paese». Rispose: «Signore mio Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un piccione». Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calavano su quei cadaveri, ma Abràm li scacciava.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpóre cadde su Abràm, ed ecco un oscuro terrore lo assalì.
Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un forno fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli animali divisi. In quel giorno il Signore concluse questa alleanza con Abràm: «Alla tua discendenza io do questo paese dal fiume d'Egitto al grande fiume, il fiume Eufràte».
Parola di Dio.
Abramo invecchia senza aver avuto figli dalla mogli Sara. Egli non può sperare discendenza né da sua moglie (anch’essa avanzata negli anni e sterile). Tuttavia non esiterà a credere ciò che Dio gli annuncia: una posterità innumerevole come le stelle del cielo. Questa fede pura in una promessa divina, normalmente irrealizzabile, è messa nel conto di Abramo come una prova della sua rettitudine. Dio, che già ne aveva fatto il suo amico, trova nelle buone disposizioni del patriarca un clima propizio all’intimità.
San Paolo vede in questo caso particolare del nostro <
Un’altra promessa, quel del possesso del paese di Canaan, segue la prima. Questa volta si tratta di una vera alleanza fra Abramo e Dio, come un tempo tra Dio e Noè, suggellata dalla oblazione di un sacrificio.
Salmo Responsoriale
(dal Salmo 26)
Rit. Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?
Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme.
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
Di te ha detto il mio cuore:
«Cercate il suo volto»;
il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto.
Non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.
Seconda Lettura
Dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi
(3,17 - 4,1)
Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi. Perché molti, ve l'ho gia detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo: la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra.
La nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi!
Parola di Dio.
Già i neofiti della comunità cristiana di Filippi procuravano all’apostolo Paolo profondo dolore: si erano, infatti, sviati al punto che egli, <
Ciò contro cui Paolo si scaglia con tanto accanimento in Fil 3,19, non è il fatto, assai comprensibile, che ci si preoccupi delle piccole realtà di ogni giorno, quanto quell’isterico attaccamento alla terra, che ha reso insensibili alle realtà spirituali.
Come in fotografia si ha un piano ravvicinato per cui gli oggetti che vi si trovano dietro risultano sfocati e poco chiari, così esiste un <
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio prediletto: ascoltatelo».
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
† Dal vangelo secondo Luca (9,28-36)
In quel tempo, Gesù, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quel che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo».
Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono ad alcuno ciò che avevano visto.
Parola del Signore.
Per san Luca non è importante dove si trovi e come si chiami il monte della trasfigurazione. Per lui è importante dire che Gesù vi salì per pregare. Gesù ama la solitudine dei monti per la sua preghiera. Prima di accogliere la confessione dei discepoli e di iniziare la rivelazione della sua passione e della sua morte, egli aveva pregato nella solitudine. Ora prega di nuovo perché per opera di Dio deve apparire visibile ciò che aveva predetto. Dietro all’annunzio e alla manifestazione di Gesù sta la sua preghiera, la comunione con il Padre suo. Egli tratta prima con il Padre quanto dirà poi agli uomini.
I tre discepoli che prende con sé, erano stati anche testimoni della <
Orazione sulle offerte
Questa offerta, Signore misericordioso,
ci ottenga il perdono dei nostri peccati
e ci santifichi nel corpo e nello spirito,
perché possiamo celebrare degnamente
le feste pasquali.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
“Questi è il mio Figlio prediletto;
nel quale mi sono compiaciuto.
Ascoltatelo”. (Mt 17,5; Mc 9,7; Lc 9,35.)
Orazione dopo la comunione
Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri
ti rendiamo fervide grazia, Signore,
perché a noi ancora pellegrini sulla terra
fai pregustare i beni del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
* * *
Errare è umano, perdonare è divino (Alexander Pope)
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Lun 21 Ott 2013, 22:26 Da tina
» martedì 3 settembre 2013
Mar 03 Set 2013, 16:13 Da tina
» venerdì 12 luglio 2013
Ven 12 Lug 2013, 15:06 Da tina
» venerdì 5 luglio 2013
Ven 05 Lug 2013, 15:52 Da tina
» CORONCINA AL SACRO CUORE DI GESÙ
Gio 27 Giu 2013, 16:15 Da tina
» Beata Vergine Maria Consolatrice (La Consolata) Venerata a Torino
Gio 20 Giu 2013, 12:08 Da tina
» Beata Vergine Maria di Fatima 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:39 Da tina
» lunedì 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:33 Da tina
» lunedì 11 marzo
Lun 11 Mar 2013, 17:57 Da tina