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Presenza sensibile a chi soffre!
G.A.M. Gioventù Ardente Mariana :: LE DISCUSSIONI :: I santi ci insegnano a vivere il Vangelo :: La vita di Don Carlo :: Le meditazioni
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Presenza sensibile a chi soffre!
Il mistero della presenza! Essere presenti nei momenti difficili, nei momenti più difficili, quando il dolore vorrebbe rasentare la disperazione... La nostra presenza porta un conforto, un sollievo!
Un bimbo in un corridoio al buio piange perché ha paura; quando la mamma prende per mano il suo bimbo, questi non ha più paura perché è arrivata questa presenza, questa persona che gli vuol bene! Certe volte, quando si è vicini, a contatto a persone che pure amiamo, non riusciamo ad esprimerci profondamente; basta che una persona si allontani ed ecco che, attraverso l’inchiostro, la distanza approfondisce questa affinità! Si trovano le parole più belle, più affettuose, più sincere per manifestare i nostri sentimenti!
Quando non possiamo essere vicini di presenza a una persona che soffre, avviciniamola colla lettera! La lettera è l’invenzione dell’amore, della carità! Quanto conforto può portare la nostra lettera a chi soffre!... È pericoloso lasciar soffrire una persona, lasciarla agonizzare, mentre una nostra parola potrebbe sollevarla.
Siamo vicini nel dolore, nella gioia! In una famiglia c’è un avvenimento di gioia, un fidanzamento, un matrimonio, un esame ben riuscito? Non hanno magari fatto alcuna partecipazione, ma voi mandate una lettera, una cartolina! È una festa per quella famiglia che la riceve e forse per quel piccolo segno di amicizia, si rafforzano i vincoli della carità e si arriva a fare molto del bene a quelle persone!
Un grande santo, quando scriveva alla sorella, incominciava con queste parole: «Mio caro supplemento»!
Il mistero della presenza, soprattutto nei momenti del dolore. Guardate come il Signore l’ha capito profondamente: ha istituito il Sacramento dell’Eucaristia!
LA PREGHIERA DEI MALATI, DEGLI SVENTURATI
Ecco l’ultimo scritto di un malato di cancro, che assomiglia molto ad alcuni salmi:
«So che devo morire. Che l’operazione non servirà a nulla, solo a prolungare un’agonia sempre più opaca. Sto scivolando giù per un immenso imbuto; le pareti mi sfuggono; le mie unghie non fanno più presa. Vorrei pregare, ma non ci riesco. Son imbottito di iniezioni, gonfio di ipodermoclisi. È come se mi trovassi in un mare assolutamente piatto, di acciaio, senza orizzonte, col sole sul capo che martella le tempie. Eppure, anche se un grande freddo nel cuore, io credo. Credo che la mia morte è cosa buona. Credo che questo muro altissimo, che ormai mi separa dagli altri, da tutti gli altri, anche da mia moglie e dai miei figli, ha un suo significato; non so bene quale, "sento" che ce l’ha. Tutto nella vita ha significato. Fra breve sarò travolto. Mi resta adesso la possibilità di un gesto di amore, di un "sì" a Dio che sin d’ora voglio completo, cosciente, lucido. In questa cosa orrenda che è la morte c’è un senso. Lo sento. Anche se il mio cuore non vibra più di emozione, terrorizzato com’è, asciutto com’è, voglio ringraziarti, Signore, anche per la morte. Prendimi tra le tue mani, come e quando tu vorrai. Io credo che quanto più fallita è stata la mia esistenza, tanto più ampia sarà la tua misericordia. Tu sei la misericordia, o Signore. non mi abbandonare, te ne prego. Ho tanta, tanta paura».
Un bimbo in un corridoio al buio piange perché ha paura; quando la mamma prende per mano il suo bimbo, questi non ha più paura perché è arrivata questa presenza, questa persona che gli vuol bene! Certe volte, quando si è vicini, a contatto a persone che pure amiamo, non riusciamo ad esprimerci profondamente; basta che una persona si allontani ed ecco che, attraverso l’inchiostro, la distanza approfondisce questa affinità! Si trovano le parole più belle, più affettuose, più sincere per manifestare i nostri sentimenti!
Quando non possiamo essere vicini di presenza a una persona che soffre, avviciniamola colla lettera! La lettera è l’invenzione dell’amore, della carità! Quanto conforto può portare la nostra lettera a chi soffre!... È pericoloso lasciar soffrire una persona, lasciarla agonizzare, mentre una nostra parola potrebbe sollevarla.
Siamo vicini nel dolore, nella gioia! In una famiglia c’è un avvenimento di gioia, un fidanzamento, un matrimonio, un esame ben riuscito? Non hanno magari fatto alcuna partecipazione, ma voi mandate una lettera, una cartolina! È una festa per quella famiglia che la riceve e forse per quel piccolo segno di amicizia, si rafforzano i vincoli della carità e si arriva a fare molto del bene a quelle persone!
Un grande santo, quando scriveva alla sorella, incominciava con queste parole: «Mio caro supplemento»!
Il mistero della presenza, soprattutto nei momenti del dolore. Guardate come il Signore l’ha capito profondamente: ha istituito il Sacramento dell’Eucaristia!
LA PREGHIERA DEI MALATI, DEGLI SVENTURATI
Ecco l’ultimo scritto di un malato di cancro, che assomiglia molto ad alcuni salmi:
«So che devo morire. Che l’operazione non servirà a nulla, solo a prolungare un’agonia sempre più opaca. Sto scivolando giù per un immenso imbuto; le pareti mi sfuggono; le mie unghie non fanno più presa. Vorrei pregare, ma non ci riesco. Son imbottito di iniezioni, gonfio di ipodermoclisi. È come se mi trovassi in un mare assolutamente piatto, di acciaio, senza orizzonte, col sole sul capo che martella le tempie. Eppure, anche se un grande freddo nel cuore, io credo. Credo che la mia morte è cosa buona. Credo che questo muro altissimo, che ormai mi separa dagli altri, da tutti gli altri, anche da mia moglie e dai miei figli, ha un suo significato; non so bene quale, "sento" che ce l’ha. Tutto nella vita ha significato. Fra breve sarò travolto. Mi resta adesso la possibilità di un gesto di amore, di un "sì" a Dio che sin d’ora voglio completo, cosciente, lucido. In questa cosa orrenda che è la morte c’è un senso. Lo sento. Anche se il mio cuore non vibra più di emozione, terrorizzato com’è, asciutto com’è, voglio ringraziarti, Signore, anche per la morte. Prendimi tra le tue mani, come e quando tu vorrai. Io credo che quanto più fallita è stata la mia esistenza, tanto più ampia sarà la tua misericordia. Tu sei la misericordia, o Signore. non mi abbandonare, te ne prego. Ho tanta, tanta paura».
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Lun 21 Ott 2013, 22:26 Da tina
» martedì 3 settembre 2013
Mar 03 Set 2013, 16:13 Da tina
» venerdì 12 luglio 2013
Ven 12 Lug 2013, 15:06 Da tina
» venerdì 5 luglio 2013
Ven 05 Lug 2013, 15:52 Da tina
» CORONCINA AL SACRO CUORE DI GESÙ
Gio 27 Giu 2013, 16:15 Da tina
» Beata Vergine Maria Consolatrice (La Consolata) Venerata a Torino
Gio 20 Giu 2013, 12:08 Da tina
» Beata Vergine Maria di Fatima 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:39 Da tina
» lunedì 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:33 Da tina
» lunedì 11 marzo
Lun 11 Mar 2013, 17:57 Da tina