G.A.M. Gioventù Ardente Mariana
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SEDICESIMO SABATO 03 aprile

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Messaggio Da tina Sab 03 Apr 2010, 09:45

MISTERI DELLA GLORIA

"La contemplazione del volto di Cristo non può fer­marsi all'immagine di Lui crocifisso. Egli è il Risorto!". Da sempre il Rosario esprime questa consapevolezza della fede, invitando il credente ad andare oltre il buio della Passione, per fissare lo sguardo sulla gloria di Cri­sto nella Risurrezione e nell'Ascensione. Contemplando il Risorto il cristiano riscopre le ragioni della propria fede (cfr X or 15,14), e rivive la gioia non soltanto di coloro ai quali Cristo si manifestò - gli Apostoli, la Mad­dalena, i discepoli di Emmaus -, ma anche la gioia di Maria, che dovette fare un'esperienza non meno intensa della nuova esistenza del Figlio glorificato. A questa glo­ria che, con l'Ascensione, pone il Cristo alla destra del Padre, Ella stessa sarà sollevata con l'Assunzione, giun­gendo, per specialissimo privilegio, ad anticipare il de­stino riservato a tutti i giusti con la risurrezione della carne. Coronata infine di gloria - come appare nell'ulti­mo mistero glorioso - Ella rifulge quale Regina degli An­geli e dei Santi, anticipazione e vertice della condizione escatologica della Chiesa.

Al centro di questo percorso di gloria del Figlio e della Madre, il Rosario pone, nel terzo mistero glorioso, la Pentecoste, che mostra il volto della Chiesa quale fa­miglia riunita con Maria, ravvivata dall'effusione poten­te dello Spirito, pronta per la missione evangelizzatrice.

La contemplazione di questo, come degli altri miste­ri gloriosi, deve portare i credenti a prendere coscienza sempre più viva della loro esistenza nuova in Cristo, al­l'interno della realtà della Chiesa, un'esistenza di cui la scena della Pentecoste costituisce la grande 'icona'. 1 mi­steri gloriosi alimentano così nei credenti la speranza della meta escatologica verso cui sono incamminati co­me membri del Popolo di Dio pellegrinante nella storia. Ciò non può non spingerli ad una coraggiosa testimo­nianza di quel "lieto annunzio" che dà senso a tutta la lo­ro esistenza.

(Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, 23)




1° Mistero della Gloria: Gesù risorge dal sepolcro

Prima di metterci in ascolto della Parola di Dio, invochiamo lo Spirito Santo e preghiamo con la fede della Chiesa.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito San­to. Amen.



INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO

Noi ti adoriamo e ti amiamo con tutto il nostro cuore, o Spirito divino, Dio onnipotente, Amore del Padre e del Figlio. Vieni dunque, o Dio di bontà e di misericordia, a dare la grazia col tuo alito vivificatore al nostro cuore; vieni, o Fuoco divino e insegnaci a parlare il linguaggio dei Santi. Vieni e con la tua luce ineffabile illuminaci, col tuo fuoco purificaci, accendici il cuore e rendilo ardente della tua carità. Spirito di verità, senza di te siamo nell'errore; Spirito di amore, senza di te siamo aridi; Spirito di vita, senza di te siamo senza vita. Donaci, perciò, o Dio di bontà, i frutti del tuo Spirito. Amen.

(Dagli Scritti di Bartolo Longo)

PREGHIAMO CON LA CHIESA

O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine concedi a noi di godere la gioia della vita senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.

(Messale della Beata Vergine Maria, Colletta di Santa Maria nella Risurrezione del Signore)

ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO

Per dare maggiore profondità alla nostra meditazione apria­mo il cuore al Signore che ci parla.

Dal vangelo di Marco (16,1-Cool

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giaco­mo e Salome comprarono oli aromatici per andare a im­balsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dice­vano tra loro: "Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?".

Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il cro­cifisso. E risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'aveva­no deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto". Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero nien­te a nessuno, perché avevano paura.



MEDITIAMO

L'ascolto e la meditazione si nutrono di silenzio. Facciamo u­na breve pausa, poi, leggiamo e continuiamo a meditare.

Da Gesù Sacerdote di Bartolo Longo

Nella piccola comunità cristiana, accasciata dal dolo­re, come una corrente di vita e di tripudio, passa il divi­no annunzio: - È risorto! È risorto! - Le pie donne lo han­no raccolto, il grande annunzio, dalle labbra di Angeli. Egli stesso, il Risorto, è apparso nel Cenacolo agli Apo­stoli esterrefatti, e, calmo nel trionfo come era stato nella lotta, ha rivolto loro la più dolce delle parole: "La pace sia con voi!" Anche la morte è sconfitta, è la vittoria della vita! La Risurrezione di Gesù, o fratelli, è storia e profezia.

La Risurrezione di Gesù è l'argomento più forte per la nostra vita di fede. Gesù è il Figlio dell'uomo, Egli è il secondo Adamo, è l'Uomo-Umanità. Quanto avviene in Lui dovrà ripetersi dunque in quanti lo seguiranno per le vie dell'amore, per le aspre ma sublimi vie del sacri­ficio.

Gesù è risorto nel suo Corpo, l'umanità deve risor­gere nel suo spirito. "Io son venuto nel mondo - Egli di­ceva - perché gli uomini abbiano di nuovo la vita e l'ab­biano, anzi, con una maggiore abbondanza".

L'Alleluia di Gesù deve completarsi nell'Alleluia del­l'umanità. Come in lui ritorna la vita, così la sua vita de­ve ritornare in tutte le grandi arterie della storia. Altri­menti il trionfo di Gesù sarebbe effimero, la Redenzione di lui sarebbe un poema spezzato a metà.

San Paolo, che meglio di ogni altro apostolo con la profondità del suo sguardo è penetrato nei misteri della

risurrezione, con frase concisa, densa di pensiero, scrive: Gesù è morto per i nostri peccati ed è risorto per la no­stra giustificazione.

Egli, è la causa esemplare di questa giustificazio­ne. Egli, risorgendo, in se stesso ci dà l'annunzio di quel­lo, che in virtù del suo Sangue, dovrà essere nei secoli l'u­manità nuova.

Il peccato era stato la nostra morte; aveva spento tutte le fiamme, aveva estinto tutte le sorgenti della vita soprannaturale e divina.

L'impeto però che abbatte la pietra dinanzi al se­polcro di Gesù, abbatte insieme la pietra che era dinanzi alla tomba dell'umanità, la corrente di vita nuova che ri­desta il suo Corpo reale, insieme risveglia ed agita tutto il suo Corpo mistico. Vita soprannaturale e quindi, co­me per riverbero, vita morale, vita sociale, vita artistica. Tutto risorge con lui, la donna, il fanciullo, l'operaio, l'ar­te, la morale, il diritto.

Tutta questa risurrezione, che trasforma profonda­mente la storia, che rinnova l'umanità in tutto il suo es­sere, in tutta la sua vita, da parte di Gesù Mediatore fra Dio e gli uomini, di Gesù che porta alla terra i doni del cielo, è il dono, il gran dono della Pasqua cristiana.



CONTEMPLIAMO IL MISTERO

Guidati (la Maria fissiamo lo sguardo sul volto di Cristo per poi aprire il canore alla lode trinitaria, traguardo di ogni con­templalione cristiana.

Mostraci il tuo volto, Signore, in te speriamo. Donaci il tuo sguardo Maria: con te crediamo, con te amiamo.

Padre nostro... Ave Maria... e benedetto il frutto del tuo seno Gesù, che è risorto per noi ... Santa Maria... (10 volte). Gloria al Padre...



PREGHIAMO CON IL BEATO BARTOLOLONGO

O vero Figlio di Dio, che consolazione è questa per noi tutti, che in Te fermamente crediamo! La tua Risurrezione, o glorioso nostro Salvatore ci infonde gioia e consolazione,

perché ci assicura la nostra riconciliazione con Dio. E come Tu risorgendo prendesti nuova vita, così noi, risorti dal peccato alla grazia, viviamo, in Te, di una vita nuova.

(Dagli Scritti di Bartolo Longo)

La giaculatoria che ora recitiamo ci aiuti ad unire il significa­to del mistero che abbiamo pregato con l'impegno di vita.

Regina del Santo Rosario di Pompei, Madre nostra dolcissima, ottienici di credere fortemente alla risurrezione di Cristo e di risorgere ogni giorno con Lui a vita nuova.

Beato Bartolo Longo, apostolo del Santo Rosario, pre­ga per noi.



PICCOLA SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI

Dopo aver meditato e contemplato il mistero, concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci con amore filiale a Colei alla cui scuola impariamo a immergerci nel mistero di Dio e a vi­vere come a Lui piace.

Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli umile serva del Signore proclamata Regina del mondo dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, Tu ci porti al mistero del Padre, Tu risplendi di Spirito Santo, Tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario Tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio. Madre e modello della Chiesa, Tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un'anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell'odio e del sangue le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore. O Rosario benedetto di Maria catena dolce che ci annoda a Dio, catena d'amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l'ultimo respiro ci immergerà in un'onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.
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