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UDIENZA GENERALE Mercoledì, 8 settembre 2010
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UDIENZA GENERALE Mercoledì, 8 settembre 2010
BENEDETTO XVI
UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledì, 8 settembre 2010
Santa Ildegarda di Bingen (2)
Cari fratelli e sorelle,
oggi vorrei riprendere e continuare la riflessione su S. Ildegarda di Bingen, importante figura femminile del Medioevo, che si distinse per saggezza spirituale e santità di vita. Le visioni mistiche di Ildegarda somigliano a quelle dei profeti dell’Antico Testamento: esprimendosi con le categorie culturali e religiose del suo tempo, interpretava nella luce di Dio le Sacre Scritture applicandole alle varie circostanze della vita. Così, tutti coloro che l’ascoltavano si sentivano esortati a praticare uno stile di esistenza cristiana coerente e impegnato. In una lettera a san Bernardo, la mistica renana confessa: “La visione avvince tutto il mio essere: non vedo con gli occhi del corpo, ma mi appare nello spirito dei misteri … Conosco il significato profondo di ciò che è esposto nel Salterio, nei Vangeli e in altri libri, che mi sono mostrati nella visione. Questa brucia come una fiamma nel mio petto e nella mia anima, e mi insegna a comprendere profondamente il testo” (Epistolarium pars prima I-XC: CCCM 91).
Le visioni mistiche di Ildegarda sono ricche di contenuti teologici. Fanno riferimento agli avvenimenti principali della storia della salvezza, e adoperano un linguaggio principalmente poetico e simbolico. Per esempio, nella sua opera più nota, intitolata Scivias, cioè “Conosci le vie”, ella riassume in trentacinque visioni gli eventi della storia della salvezza, dalla creazione del mondo alla fine dei tempi. Con i tratti caratteristici della sensibilità femminile, Ildegarda, proprio nella sezione centrale della sua opera, sviluppa il tema del matrimonio mistico tra Dio e l’umanità realizzato nell’Incarnazione. Sull’albero della Croce si compiono le nozze del Figlio di Dio con la Chiesa, sua sposa, ricolma di grazie e resa capace di donare a Dio nuovi figli, nell’amore dello Spirito Santo (cfr Visio tertia: PL 197, 453c).
Già da questi brevi cenni vediamo come anche la teologia possa ricevere un contributo peculiare dalle donne, perché esse sono capaci di parlare di Dio e dei misteri della fede con la loro peculiare intelligenza e sensibilità. Incoraggio perciò tutte coloro che svolgono questo servizio a compierlo con profondo spirito ecclesiale, alimentando la propria riflessione con la preghiera e guardando alla grande ricchezza, ancora in parte inesplorata, della tradizione mistica medievale, soprattutto a quella rappresentata da modelli luminosi, come appunto Ildegarda di Bingen.
La mistica renana è autrice anche di altri scritti, due dei quali particolarmente importanti perché riportano, come lo Scivias, le sue visioni mistiche: sono il Liber vitae meritorum (Libro dei meriti della vita) e il Liber divinorum operum (Libro delle opere divine), denominato anche De operatione Dei. Nel primo viene descritta un’unica e poderosa visione di Dio che vivifica il cosmo con la sua forza e con la sua luce. Ildegarda sottolinea la profonda relazione tra l’uomo e Dio e ci ricorda che tutta la creazione, di cui l’uomo è il vertice, riceve vita dalla Trinità. Lo scritto è incentrato sulla relazione tra virtù e vizi, per cui l’essere umano deve affrontare quotidianamente la sfida dei vizi, che lo allontanano nel cammino verso Dio e le virtù, che lo favoriscono. L’invito è ad allontanarsi dal male per glorificare Dio e per entrare, dopo un’esistenza virtuosa, nella vita “tutta di gioia”. Nella seconda opera, considerata da molti il suo capolavoro, descrive ancora la creazione nel suo rapporto con Dio e la centralità dell’uomo, manifestando un forte cristocentrismo di sapore biblico-patristico. La Santa, che presenta cinque visioni ispirate dal Prologo del Vangelo di San Giovanni, riporta le parole che il Figlio rivolge al Padre: “Tutta l’opera che tu hai voluto e che mi hai affidato, io l’ho portata a buon fine, ed ecco che io sono in te, e tu in me, e che noi siamo una cosa sola” (Pars III, Visio X: PL 197, 1025a).
In altri scritti, infine, Ildegarda manifesta la versatilità di interessi e la vivacità culturale dei monasteri femminili del Medioevo, contrariamente ai pregiudizi che ancora gravano su quell’epoca. Ildegarda si occupò di medicina e di scienze naturali, come pure di musica, essendo dotata di talento artistico. Compose anche inni, antifone e canti, raccolti sotto il titolo Symphonia Harmoniae Caelestium Revelationum (Sinfonia dell’armonia delle rivelazioni celesti), che venivano gioiosamente eseguiti nei suoi monasteri, diffondendo un’atmosfera di serenità, e che sono giunti anche a noi. Per lei, la creazione intera è una sinfonia dello Spirito Santo, che è in se stesso gioia e giubilo.
La popolarità di cui Ildegarda era circondata spingeva molte persone a interpellarla. Per questo motivo disponiamo di molte sue lettere. A lei si rivolgevano comunità monastiche maschili e femminili, vescovi e abati. Molte risposte restano valide anche per noi. Per esempio, a una comunità religiosa femminile Ildegarda scriveva così: “La vita spirituale deve essere curata con molta dedizione. All’inizio la fatica è amara. Poiché esige la rinuncia all’estrosità, al piacere della carne e ad altre cose simili. Ma se si lascia affascinare dalla santità, un’anima santa troverà dolce e amorevole lo stesso disprezzo del mondo. Bisogna solo intelligentemente fare attenzione che l’anima non avvizzisca” (E. Gronau, Hildegard. Vita di una donna profetica alle origini dell’età moderna, Milano 1996, p. 402). E quando l’Imperatore Federico Barbarossa causò uno scisma ecclesiale opponendo ben tre antipapi al Papa legittimo Alessandro III, Ildegarda, ispirata dalle sue visioni, non esitò a ricordargli che anch’egli, l’imperatore, era soggetto al giudizio di Dio. Con l’audacia che caratterizza ogni profeta, ella scrisse all’Imperatore queste parole da parte di Dio: “Guai, guai a questa malvagia condotta degli empi che mi disprezzano! Presta ascolto, o re, se vuoi vivere! Altrimenti la mia spada ti trafiggerà!” (Ibid., p. 412).
Con l’autorità spirituale di cui era dotata, negli ultimi anni della sua vita Ildegarda si mise in viaggio, nonostante l’età avanzata e le condizioni disagevoli degli spostamenti, per parlare di Dio alla gente. Tutti l’ascoltavano volentieri, anche quando adoperava un tono severo: la consideravano una messaggera mandata da Dio. Richiamava soprattutto le comunità monastiche e il clero a una vita conforme alla loro vocazione. In modo particolare, Ildegarda contrastò il movimento dei cátari tedeschi. Essi - cátari alla lettera significa “puri” - propugnavano una riforma radicale della Chiesa, soprattutto per combattere gli abusi del clero. Lei li rimproverò aspramente di voler sovvertire la natura stessa della Chiesa, ricordando loro che un vero rinnovamento della comunità ecclesiale non si ottiene tanto con il cambiamento delle strutture, quanto con un sincero spirito di penitenza e un cammino operoso di conversione. Questo è un messaggio che non dovremmo mai dimenticare. Invochiamo sempre lo Spirito Santo, affinché susciti nella Chiesa donne sante e coraggiose, come santa Ildegarda di Bingen, che, valorizzando i doni ricevuti da Dio, diano il loro prezioso e peculiare contributo per la crescita spirituale delle nostre comunità e della Chiesa nel nostro tempo.
Saluti:
Je salue les pèlerins francophones présents particulièrement les pèlerins venus de Metz et de Saint Just d’Arbois. Je ne désire pas oublier le Secrétaire et les membres de l’Assemblée Parlementaire du Conseil de l’Europe qui ont tenu à être présent ce matin, ainsi que des membres de l’association des retraités du Ministère des Affaires Etrangères. Puissiez-vous à l’exemple de sainte Hildegarde continuer à chercher Dieu! Bon pèlerinage à tous!
I am pleased to greet the participants in the Communications Seminar sponsored by the Pontifical University of the Holy Cross, and I offer prayerful good wishes for their work. Upon all the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially the pilgrim groups from England, Wales, Scotland, Ireland, Sweden, Nigeria, Indonesia, Canada and the United States of America, I invoke God’s abundant blessings.
Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher, besonders die Delegation deutscher Richter und Staatsanwälte. Für die heilige Hildegard gibt es Wachstum nur, wenn alles aufeinander bezogen, wechselseitig verbunden und in Gott vereint ist. Auch unsere menschliche Gemeinschaft soll wachsen, sie soll die Harmonie der Schöpfung zum Ausdruck bringen, in einem gegenseitigen Geben und Begleiten. Der Heilige Geist schenke uns die innere Bereitschaft, als Brüder und Schwestern diese Welt zu gestalten. Gott segne euch alle!
Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los fieles de la Diócesis de Tula, en México, que están celebrando el cincuenta aniversario de la creación de esa diócesis; a los médicos y administrativos de la Arquidiócesis de Salta, en Argentina; así como a los demás fieles provenientes de España, México, Panamá, El Salvador, Honduras y otros países latinoamericanos. Invoquemos al Espíritu Santo, para que suscite siempre en la Iglesia mujeres santas que, contribuyan al crecimiento espiritual de nuestras comunidades. Muchas gracias.
Amados peregrinos de língua portuguesa, a minha saudação fraterna e agradecida para todos, com menção especial para os grupos de fiéis da Amora em Portugal, e das paróquias do Divino Espírito Santo e São João Batista no Rio de Janeiro, Santa Rita de Cássia e Nossa Senhora Mãe da Igreja em Belo Horizonte. Esta peregrinação a Roma fortaleça, nos vossos corações, o sentir e o viver em Igreja, a exemplo de Santa Hildegarda, sob o terno olhar da Virgem Mãe. A Ela confio os anseios bons que aqui vos trouxeram. O Papa ama-vos, e a todos abençoa no Senhor.
Saluto in lingua polacca:
Serdecznie pozdrawiam pielgrzymów polskich. Witam profesorów i alumnów Seminarium Duchownego z Grodna na Białorusi, którzy – tu w Rzymie – świętują dwudziestolecie jego istnienia. Niech to Seminarium i wszystkich tu obecnych wspiera wstawiennictwo Maryi Dziewicy, której Święto Narodzenia dzisiaj obchodzimy. Z serca wam błogosławię. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.
Traduzione italiana:
Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Rivolgo il benvenuto ai professori e agli alunni dal Seminario Diocesano di Grodno in Bielorussia, i quali – qui a Roma – festeggiano il 20° anniversario della sua attività. Su tale Seminario e su tutti i presenti invoco l’intercessione della Beata Vergine Maria, della quale oggi ricordiamo la Festa della Natività. Vi benedico di cuore. Sia lodato Gesù Cristo.
Saluto in lingua slovacca:
S láskou pozdravujem slovenských veriacich, osobitne účastníkov Púte Ordinariátu ozbrojených síl a zborov, vedených pánom biskupom Františkom Rábekom, ako aj pútnikov z Košíc a Rožňavy.
Bratia a sestry, dnes slávime v liturgii sviatok Narodenia Panny Márie. Ona nech oroduje za nás a nech nás sprevádza na našej ceste za Kristom. Zo srdca žehnám všetkých vás i vašich drahých. Pochválený buď Ježiš Kristus!
Traduzione italiana:
Saluto con affetto i fedeli slovacchi, particolarmente i partecipanti al Pellegrinaggio dell’Ordinariato militare, guidati dal loro Vescovo Mons. František Rábek, come pure i pellegrini provenienti da Košice e Rožňava.
Fratelli e sorelle, oggi celebriamo nella liturgia la festa della Natività della Vergine Maria. Ella interceda per noi e ci accompagni nel nostro cammino alla sequela di Cristo. Benedico di cuore tutti voi ed i vostri cari.
Sia lodato Gesù Cristo!
Saluto in lingua croata:
Od srca pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a na poseban način prvu generaciju maturanata i nastavnike katoličkih gimnazija iz Požege i Virovitice, predvođene njihovim biskupom monsinjorom Antunom Škvorčevićem! Dragi prijatelji, sazrijevanje podrazumijeva i duhovni rast. Hodočašće u Rim neka vam pomogne rasti u vjeri kako biste, ljubeći bližnje, svjedočili kršćansku nadu. Hvaljen Isus i Marija!
Traduzione italiana:
Saluto di cuore tutti i pellegrini Croati ed in modo particolare gli studenti che hanno conseguito per primi la maturità ed gli insegnati delle Scuole Ginnasiali Cattoliche di Požega e di Virovitica, guidati da loro Vescovo mons. Antun Škvorčević. Cari amici, la maturazione globale comprende anche la crescita spirituale. Il pellegrinaggio all’Urbe vi aiuti crescere nella fede, affinché, amando gli altri, possiate testimoniare la speranza cristiana. Siano lodati Gesù e Maria!
* * *
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i cresimati dell’Arcidiocesi di Lucca, qui convenuti con il loro Pastore Mons. Italo Castellani, e i cresimandi di Verona. Cari amici, con la forza dello Spirito Santo, siate coraggiosi testimoni di Gesù e del suo Vangelo in famiglia, nella scuola, in parrocchia e con i vostri coetanei. Saluto i monaci dell’Ordine Cistercense, che in questi giorni stanno celebrando il loro Capitolo Generale, ed auguro loro di impegnarsi con rinnovato slancio spirituale e apostolico, per cooperare generosamente nell'opera della nuova evangelizzazione.
Mi rivolgo infine ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli, qui presenti. Oggi celebriamo la memoria liturgica della Natività della Beata Vergine Maria. Il Concilio Vaticano II dice che Maria ci precede nel cammino della fede perché "ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore" (Lc 1,45). Per voi giovani chiedo alla Vergine Santa il dono di una fede sempre più matura; per voi ammalati, una fede sempre più forte; e per voi, cari sposi novelli, una fede sempre più profonda.
UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledì, 8 settembre 2010
Santa Ildegarda di Bingen (2)
Cari fratelli e sorelle,
oggi vorrei riprendere e continuare la riflessione su S. Ildegarda di Bingen, importante figura femminile del Medioevo, che si distinse per saggezza spirituale e santità di vita. Le visioni mistiche di Ildegarda somigliano a quelle dei profeti dell’Antico Testamento: esprimendosi con le categorie culturali e religiose del suo tempo, interpretava nella luce di Dio le Sacre Scritture applicandole alle varie circostanze della vita. Così, tutti coloro che l’ascoltavano si sentivano esortati a praticare uno stile di esistenza cristiana coerente e impegnato. In una lettera a san Bernardo, la mistica renana confessa: “La visione avvince tutto il mio essere: non vedo con gli occhi del corpo, ma mi appare nello spirito dei misteri … Conosco il significato profondo di ciò che è esposto nel Salterio, nei Vangeli e in altri libri, che mi sono mostrati nella visione. Questa brucia come una fiamma nel mio petto e nella mia anima, e mi insegna a comprendere profondamente il testo” (Epistolarium pars prima I-XC: CCCM 91).
Le visioni mistiche di Ildegarda sono ricche di contenuti teologici. Fanno riferimento agli avvenimenti principali della storia della salvezza, e adoperano un linguaggio principalmente poetico e simbolico. Per esempio, nella sua opera più nota, intitolata Scivias, cioè “Conosci le vie”, ella riassume in trentacinque visioni gli eventi della storia della salvezza, dalla creazione del mondo alla fine dei tempi. Con i tratti caratteristici della sensibilità femminile, Ildegarda, proprio nella sezione centrale della sua opera, sviluppa il tema del matrimonio mistico tra Dio e l’umanità realizzato nell’Incarnazione. Sull’albero della Croce si compiono le nozze del Figlio di Dio con la Chiesa, sua sposa, ricolma di grazie e resa capace di donare a Dio nuovi figli, nell’amore dello Spirito Santo (cfr Visio tertia: PL 197, 453c).
Già da questi brevi cenni vediamo come anche la teologia possa ricevere un contributo peculiare dalle donne, perché esse sono capaci di parlare di Dio e dei misteri della fede con la loro peculiare intelligenza e sensibilità. Incoraggio perciò tutte coloro che svolgono questo servizio a compierlo con profondo spirito ecclesiale, alimentando la propria riflessione con la preghiera e guardando alla grande ricchezza, ancora in parte inesplorata, della tradizione mistica medievale, soprattutto a quella rappresentata da modelli luminosi, come appunto Ildegarda di Bingen.
La mistica renana è autrice anche di altri scritti, due dei quali particolarmente importanti perché riportano, come lo Scivias, le sue visioni mistiche: sono il Liber vitae meritorum (Libro dei meriti della vita) e il Liber divinorum operum (Libro delle opere divine), denominato anche De operatione Dei. Nel primo viene descritta un’unica e poderosa visione di Dio che vivifica il cosmo con la sua forza e con la sua luce. Ildegarda sottolinea la profonda relazione tra l’uomo e Dio e ci ricorda che tutta la creazione, di cui l’uomo è il vertice, riceve vita dalla Trinità. Lo scritto è incentrato sulla relazione tra virtù e vizi, per cui l’essere umano deve affrontare quotidianamente la sfida dei vizi, che lo allontanano nel cammino verso Dio e le virtù, che lo favoriscono. L’invito è ad allontanarsi dal male per glorificare Dio e per entrare, dopo un’esistenza virtuosa, nella vita “tutta di gioia”. Nella seconda opera, considerata da molti il suo capolavoro, descrive ancora la creazione nel suo rapporto con Dio e la centralità dell’uomo, manifestando un forte cristocentrismo di sapore biblico-patristico. La Santa, che presenta cinque visioni ispirate dal Prologo del Vangelo di San Giovanni, riporta le parole che il Figlio rivolge al Padre: “Tutta l’opera che tu hai voluto e che mi hai affidato, io l’ho portata a buon fine, ed ecco che io sono in te, e tu in me, e che noi siamo una cosa sola” (Pars III, Visio X: PL 197, 1025a).
In altri scritti, infine, Ildegarda manifesta la versatilità di interessi e la vivacità culturale dei monasteri femminili del Medioevo, contrariamente ai pregiudizi che ancora gravano su quell’epoca. Ildegarda si occupò di medicina e di scienze naturali, come pure di musica, essendo dotata di talento artistico. Compose anche inni, antifone e canti, raccolti sotto il titolo Symphonia Harmoniae Caelestium Revelationum (Sinfonia dell’armonia delle rivelazioni celesti), che venivano gioiosamente eseguiti nei suoi monasteri, diffondendo un’atmosfera di serenità, e che sono giunti anche a noi. Per lei, la creazione intera è una sinfonia dello Spirito Santo, che è in se stesso gioia e giubilo.
La popolarità di cui Ildegarda era circondata spingeva molte persone a interpellarla. Per questo motivo disponiamo di molte sue lettere. A lei si rivolgevano comunità monastiche maschili e femminili, vescovi e abati. Molte risposte restano valide anche per noi. Per esempio, a una comunità religiosa femminile Ildegarda scriveva così: “La vita spirituale deve essere curata con molta dedizione. All’inizio la fatica è amara. Poiché esige la rinuncia all’estrosità, al piacere della carne e ad altre cose simili. Ma se si lascia affascinare dalla santità, un’anima santa troverà dolce e amorevole lo stesso disprezzo del mondo. Bisogna solo intelligentemente fare attenzione che l’anima non avvizzisca” (E. Gronau, Hildegard. Vita di una donna profetica alle origini dell’età moderna, Milano 1996, p. 402). E quando l’Imperatore Federico Barbarossa causò uno scisma ecclesiale opponendo ben tre antipapi al Papa legittimo Alessandro III, Ildegarda, ispirata dalle sue visioni, non esitò a ricordargli che anch’egli, l’imperatore, era soggetto al giudizio di Dio. Con l’audacia che caratterizza ogni profeta, ella scrisse all’Imperatore queste parole da parte di Dio: “Guai, guai a questa malvagia condotta degli empi che mi disprezzano! Presta ascolto, o re, se vuoi vivere! Altrimenti la mia spada ti trafiggerà!” (Ibid., p. 412).
Con l’autorità spirituale di cui era dotata, negli ultimi anni della sua vita Ildegarda si mise in viaggio, nonostante l’età avanzata e le condizioni disagevoli degli spostamenti, per parlare di Dio alla gente. Tutti l’ascoltavano volentieri, anche quando adoperava un tono severo: la consideravano una messaggera mandata da Dio. Richiamava soprattutto le comunità monastiche e il clero a una vita conforme alla loro vocazione. In modo particolare, Ildegarda contrastò il movimento dei cátari tedeschi. Essi - cátari alla lettera significa “puri” - propugnavano una riforma radicale della Chiesa, soprattutto per combattere gli abusi del clero. Lei li rimproverò aspramente di voler sovvertire la natura stessa della Chiesa, ricordando loro che un vero rinnovamento della comunità ecclesiale non si ottiene tanto con il cambiamento delle strutture, quanto con un sincero spirito di penitenza e un cammino operoso di conversione. Questo è un messaggio che non dovremmo mai dimenticare. Invochiamo sempre lo Spirito Santo, affinché susciti nella Chiesa donne sante e coraggiose, come santa Ildegarda di Bingen, che, valorizzando i doni ricevuti da Dio, diano il loro prezioso e peculiare contributo per la crescita spirituale delle nostre comunità e della Chiesa nel nostro tempo.
Saluti:
Je salue les pèlerins francophones présents particulièrement les pèlerins venus de Metz et de Saint Just d’Arbois. Je ne désire pas oublier le Secrétaire et les membres de l’Assemblée Parlementaire du Conseil de l’Europe qui ont tenu à être présent ce matin, ainsi que des membres de l’association des retraités du Ministère des Affaires Etrangères. Puissiez-vous à l’exemple de sainte Hildegarde continuer à chercher Dieu! Bon pèlerinage à tous!
I am pleased to greet the participants in the Communications Seminar sponsored by the Pontifical University of the Holy Cross, and I offer prayerful good wishes for their work. Upon all the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially the pilgrim groups from England, Wales, Scotland, Ireland, Sweden, Nigeria, Indonesia, Canada and the United States of America, I invoke God’s abundant blessings.
Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher, besonders die Delegation deutscher Richter und Staatsanwälte. Für die heilige Hildegard gibt es Wachstum nur, wenn alles aufeinander bezogen, wechselseitig verbunden und in Gott vereint ist. Auch unsere menschliche Gemeinschaft soll wachsen, sie soll die Harmonie der Schöpfung zum Ausdruck bringen, in einem gegenseitigen Geben und Begleiten. Der Heilige Geist schenke uns die innere Bereitschaft, als Brüder und Schwestern diese Welt zu gestalten. Gott segne euch alle!
Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los fieles de la Diócesis de Tula, en México, que están celebrando el cincuenta aniversario de la creación de esa diócesis; a los médicos y administrativos de la Arquidiócesis de Salta, en Argentina; así como a los demás fieles provenientes de España, México, Panamá, El Salvador, Honduras y otros países latinoamericanos. Invoquemos al Espíritu Santo, para que suscite siempre en la Iglesia mujeres santas que, contribuyan al crecimiento espiritual de nuestras comunidades. Muchas gracias.
Amados peregrinos de língua portuguesa, a minha saudação fraterna e agradecida para todos, com menção especial para os grupos de fiéis da Amora em Portugal, e das paróquias do Divino Espírito Santo e São João Batista no Rio de Janeiro, Santa Rita de Cássia e Nossa Senhora Mãe da Igreja em Belo Horizonte. Esta peregrinação a Roma fortaleça, nos vossos corações, o sentir e o viver em Igreja, a exemplo de Santa Hildegarda, sob o terno olhar da Virgem Mãe. A Ela confio os anseios bons que aqui vos trouxeram. O Papa ama-vos, e a todos abençoa no Senhor.
Saluto in lingua polacca:
Serdecznie pozdrawiam pielgrzymów polskich. Witam profesorów i alumnów Seminarium Duchownego z Grodna na Białorusi, którzy – tu w Rzymie – świętują dwudziestolecie jego istnienia. Niech to Seminarium i wszystkich tu obecnych wspiera wstawiennictwo Maryi Dziewicy, której Święto Narodzenia dzisiaj obchodzimy. Z serca wam błogosławię. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.
Traduzione italiana:
Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Rivolgo il benvenuto ai professori e agli alunni dal Seminario Diocesano di Grodno in Bielorussia, i quali – qui a Roma – festeggiano il 20° anniversario della sua attività. Su tale Seminario e su tutti i presenti invoco l’intercessione della Beata Vergine Maria, della quale oggi ricordiamo la Festa della Natività. Vi benedico di cuore. Sia lodato Gesù Cristo.
Saluto in lingua slovacca:
S láskou pozdravujem slovenských veriacich, osobitne účastníkov Púte Ordinariátu ozbrojených síl a zborov, vedených pánom biskupom Františkom Rábekom, ako aj pútnikov z Košíc a Rožňavy.
Bratia a sestry, dnes slávime v liturgii sviatok Narodenia Panny Márie. Ona nech oroduje za nás a nech nás sprevádza na našej ceste za Kristom. Zo srdca žehnám všetkých vás i vašich drahých. Pochválený buď Ježiš Kristus!
Traduzione italiana:
Saluto con affetto i fedeli slovacchi, particolarmente i partecipanti al Pellegrinaggio dell’Ordinariato militare, guidati dal loro Vescovo Mons. František Rábek, come pure i pellegrini provenienti da Košice e Rožňava.
Fratelli e sorelle, oggi celebriamo nella liturgia la festa della Natività della Vergine Maria. Ella interceda per noi e ci accompagni nel nostro cammino alla sequela di Cristo. Benedico di cuore tutti voi ed i vostri cari.
Sia lodato Gesù Cristo!
Saluto in lingua croata:
Od srca pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a na poseban način prvu generaciju maturanata i nastavnike katoličkih gimnazija iz Požege i Virovitice, predvođene njihovim biskupom monsinjorom Antunom Škvorčevićem! Dragi prijatelji, sazrijevanje podrazumijeva i duhovni rast. Hodočašće u Rim neka vam pomogne rasti u vjeri kako biste, ljubeći bližnje, svjedočili kršćansku nadu. Hvaljen Isus i Marija!
Traduzione italiana:
Saluto di cuore tutti i pellegrini Croati ed in modo particolare gli studenti che hanno conseguito per primi la maturità ed gli insegnati delle Scuole Ginnasiali Cattoliche di Požega e di Virovitica, guidati da loro Vescovo mons. Antun Škvorčević. Cari amici, la maturazione globale comprende anche la crescita spirituale. Il pellegrinaggio all’Urbe vi aiuti crescere nella fede, affinché, amando gli altri, possiate testimoniare la speranza cristiana. Siano lodati Gesù e Maria!
* * *
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i cresimati dell’Arcidiocesi di Lucca, qui convenuti con il loro Pastore Mons. Italo Castellani, e i cresimandi di Verona. Cari amici, con la forza dello Spirito Santo, siate coraggiosi testimoni di Gesù e del suo Vangelo in famiglia, nella scuola, in parrocchia e con i vostri coetanei. Saluto i monaci dell’Ordine Cistercense, che in questi giorni stanno celebrando il loro Capitolo Generale, ed auguro loro di impegnarsi con rinnovato slancio spirituale e apostolico, per cooperare generosamente nell'opera della nuova evangelizzazione.
Mi rivolgo infine ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli, qui presenti. Oggi celebriamo la memoria liturgica della Natività della Beata Vergine Maria. Il Concilio Vaticano II dice che Maria ci precede nel cammino della fede perché "ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore" (Lc 1,45). Per voi giovani chiedo alla Vergine Santa il dono di una fede sempre più matura; per voi ammalati, una fede sempre più forte; e per voi, cari sposi novelli, una fede sempre più profonda.
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