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ABBIATE SALE IN VOI STESSI

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Messaggio Da tina Mer 30 Set 2009, 16:53

41«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua per la ragione che voi siete di Cristo, in verità io ve lo dico: non perderà la sua ricompensa».
42«Ma chiunque scandalizza uno di questi piccoli che credono, sarebbe meglio che gli fosse messa al collo una molla d’asino e fosse precipitato nel mare. 43E se la tua mano ti scandalizza, tagliala; è meglio per te entrare nella Vita monco, che andartene con due mani nella Geenna, nel fuoco che non si spegne. (44). 45E se il tuo piede ti scandalizza, tàglialo: è meglio per te entrare nella Vita zoppo, che con due piedi essere gettato nella Geenna. (46). 47E se il tuo occhio ti scandalizza, càvalo; è meglio per te entrare con un occhio solo nel Regno di Dio, che essere gettato con due occhi nella Geenna, 48dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne. 49Ognuno infatti sarà salato per mezzo del fuoco».
50«Buona cosa è il sale, ma se il sale diventa insipido, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e vivete in pace tra di voi».
(Marco 9, 41-50)

È una serie di sentenze, di affermazioni di Gesù e vanno meditate, spiegate, illuminati dallo Spirito Santo. Parla ai discepoli e dice:

«Chiunque darà a voi da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome».

Un bicchiere d’acqua per noi è cosa di poco conto. In Oriente, nella terra di Gesù è cosa di gran conto, soprattutto nei lunghi mesi di siccità. Un bicchiere di acqua, di acqua della cisterna, del pozzo. Quell’acqua viva che zampilla vita eterna, dirà poi Gesù trasportando in campo soprannaturale. Ma anche l’acqua semplice, così: vi farà questo dono di un bicchiere d’acqua nel mio nome; perché vi ho raccomandato, dando come dono di amore, e per il fatto che siete di Cristo, che appartenete a Cristo. Come si fa a vedere che si appartiene a Cristo? Dal comportamento, dalla condotta di vita, dalla serenità, da quel timbro che è la gioia. Il gigantesco segreto è la gioia, dal sorriso, dall’abito: «perché siete di Cristo».

«Vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa». Avrà una ricompensa stupenda. Un bicchiere d’acqua, poca cosa ma anche cosa preziosa.

Dunque, qualsiasi dono dato agli altri in nome di Gesù – perché così ci ha insegnato lui – e dato appunto perché si vede in quell’altro la persona di Gesù, non va perduta la ricompensa. Ci sarà una grande ricompensa. Vedete che Gesù proietta sempre il Cielo, di là.
Adesso dice:

«Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono». «Uno di questi piccoli»: "i piccoli" era il dispregiativo con cui chiamavano i discepoli di Gesù, i minimi, i piccoli. Gli altri altezzosi, i farisei ecc., declassavano i discepoli di Cristo. Piccoli. «Credono»: però accettano la sua Parola, si abbandonano alla sua Parola. «Scandalizzare» cosa vuol dire? Scompiglio nelle fede: gli fan perdere la fede. «Chi fa perdere la fede a uno di questi piccoli cristiani che credono in me, di queste anime umili, semplici che credono in me, è meglio per lui che gli si metta al collo una macina girata d’asino». E una macina girata d’asino è un lastrone di pietra pesante! «Glielo si mette al collo e venga gettato nel mare», vada giù a fondo.

«È meglio». Dunque, far perdere la fede a queste anime semplici, che credono alla Parola di Gesù, che hanno una fede semplice, serena, è un crimine tremendo. Sarebbe bene che quel tale falso profeta che fa perdere la fede, che scompiglia la fede fosse precipitato in mare, chiunque sia: Gesù è esplicito.

Il dono della fede è qualcosa di stupendo. Se si toglie la fede, avete tolto la vita a quest’anima.

La fede ve la possono far perdere con gli insegnamenti. Ma la potete perdere anche voi. In che maniera?

«Se la tua mano ti scandalizza...». La mano è lo strumento dell’azione: la tua attività, il tuo lavoro... ti fa perdere la fede, cioè lavori, lavori, senza mai pensare a Gesù, tagliala, troncala. Qui usa l’immagine concreta, ma intende sempre trasportare nel campo spirituale. E questo ne abbiamo parecchi esempi. Quindi va applicato questo principio: tagliala, troncala, smetti quel lavoro che ti fa perdere la vita religiosa, la fede.

«È meglio per te entrare nella Vita monco»: con un’attività in meno, «che con due mani»: che con piena attività, andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Geenna: la valle dove venivano bruciati i rifiuti, dove venivano gettate le immondizie. E poi prese il significato della valle a cui affluivano tutte le genti per il giudizio universale. La valle della risurrezione. È la valle, quindi, del fuoco interno, inestinguibile, fuoco che mai si spegne: la valle del giudizio finale.

«Che con due mani», che con piena attività. Ricordate la lettera alla Chiesa di Sardi. Gesù detta: «Conosco la tua attività, la tua condotta, so che sei ricco di attività, di opere. Sembri vivo, in realtà sei morto. Ti manca la vita interiore, la fede». Paolo, nella lettera a Timoteo, questa vita interiore la chiama «pietà». Ti manca la pietà, la vita interiore. Dunque il lavoro non basta: senza vita interiore non serve. È una massima che è girata forte: il lavoro è preghiera. Sì, è preghiera quando c’è stata la preghiera precedente, il tempo di preghiera, allora diventa preghiera; ma se non è alimentato da un tempo di preghiera, non è preghiera.

Secondo, dice: «Se il tuo piede...». Anche tu puoi perdere la fede. C’è chi te la fa perdere, ma di quello Gesù ha detto: «è meglio che si mettesse una macina». E i piccoli poi sono soprattutto i bimbi; i bimbi che sono apertissimi. Rovinate i bambini, Dio diventa terribile.

«Se il tuo piede ti scandalizza». Ma la fede la potete perdere anche voi con l’attività esagerata, non alimentata dalla vita di preghiera.

«Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo». Cos’è il piede? È lo strumento per camminare. Cammino, in senso biblico, vuol dire condotta di vita. Se la tua condotta, il tuo comportamento, il modo di vivere ti fa perdere la fede, taglialo, troncalo questo modo di vivere, questa condotta di vita.

«È meglio per te entrare nella vita zoppo che essere gettato con due piedi», con condotta piena di vita, nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Quindi, dirà uno: beati i malati, perché non rischiano questo! Possono anche loro perdere la fede, ma la loro condotta, il benessere ecc… non ce l’hanno che li trascini giù così.

Terzo: «Se il tuo occhio ti scandalizza cavalo». L’occhio è lo strumento per vedere. Mettiamolo in senso spirituale: Se la tua mentalità, le tue idee, il modo di vedere le cose, la tua filosofia, i tuoi concetti, le tue ideologie, ti fan perdere la fede...; le tue letture, i tuoi spettacoli, la tua televisione, la tua radio... ti fa perdere la fede, cavalo via. «È meglio per te entrare nel Regno di Dio ( che è eterno) con un occhio solo ( senza tutti quei programmi televisivi ecc… che sono satanizzati) che essere gettato con due occhi nella Geenna». Aver visto tutto e poi finire là. Aver visto tutti i films scandalosi, e poi finire nella Geenna «dove il loro verme non muore»: una frase di Isaia. Verme: ciò che gli rode, il rimorso, non muore. E il fuoco: la pena del danno e la pena del senso. Il fuoco non si estingue, non si spegne più, è eterno. Ecco cosa dice Gesù.

E poi: perché ciascuno sarà salato con il fuoco. Sarà salato. La vittima che doveva essere immolata nell’olocausto, bruciata tutta, veniva prima cosparsa di sale. Il sale rende gradita l’offerta.

Cos’è il sale? È la Parola di Dio. Alla luce della Parola di Dio saremo esaminati. «Sarà salato con il fuoco», e il fuoco è lo Spirito Santo.



Raccontavo in una predica – ancora tanti anni fa – che il fuoco, che è lo Spirito Santo, in Paradiso rende lieti i beati, in Purgatorio purifica le anime che si stanno purificando; ma quello stesso fuoco che è la luce, che è Dio, nell’Inferno tortura, perché non penetra, ma li schiaccia. È lo stesso fuoco: dipende dalla posizione che noi abbiamo rispetto al fuoco.

Mi serviva Messa un fanciullo di otto anni, si chiamava Elio. Gli avevo spiegato che Elio vuol dire sole. Viene in sagrestia e mi dice:

«Io ho capito tutto quello che lei ha detto».

«Hai capito tutto?».

«Sì! Lei ha parlato dello Spirito Santo–fuoco».

«È hai capito che cos’è il fuoco nel Paradiso, Purgatorio, Inferno?».

«Sì, ho capito! Glielo spiego io».

«Prova, dico».

E lui dice: «Il fuoco al Polo nord rallegra quelli che hanno freddo; lo stesso fuoco, sole, all’Equatore tortura quelli che stanno lì».

È vero! Dipende la posizione; siamo al Polo nord o all’Equatore? All’Equatore il sole tortura, vi cuoce; lo stesso sole al Polo nord vi rallegra, si sta così bene. Esponetevi al sole all’Equatore, provate e poi mi saprete dire. Andate a vedere nelle zone tropicali equatoriali, come vi cuoce! Basta stare due, tre minuti e sentite subito che vi brucia. È lo stesso sole che al Polo nord vi rallegra, ma all’Equatore vi tortura. Aveva capito perfettamente e ha usato una immagine bellissima.

«Ciascuno sarà salalo con il fuoco». Lì, il fuoco, è la Parola di Dio che darà sapore per la vittima e allora diventa offerta gradita a Dio. Se non ha il sale non è offerta, non è gradita a Dio. E quello che dà gradimento è il fuoco, è la Parola di Dio. E poi insiste ancora:

«Buona cosa è il sale»: la Parola di Dio...

«Voi siete il sale della terra, ma se il sale diventa senza sapore (non ha questa particolarità di rendere saporosi i cibi, perde la caratteristica, la qualità di dare il sapore) con che cosa lo salerete?». Impossibile, perché il sale è fatto per salare, non c’è nessun altra cosa che possa salare il sale. Con che cosa?

Dunque: «buona cosa è il sale», «voi siete il sale».

Se voi portate la Parola di Gesù siete il sale. Ciascuno sarà salato e gradito a Dio con il fuoco. Il fuoco è la Parola di Dio: «Le mie parole sono Spirito e Vita».

«Abbiate sale in voi stessi»: abbiate la Parola di Dio in voi stessi.

E poi un suggerimento: se avete questa Parola di Dio allora vi riuscirà facile essere in pace gli uni con gli altri, amarvi fraternamente.

È la Parola di Dio che fa la Comunità. Parola di Dio e Eucaristia fanno comunità.
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