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SARANNO COME GLI ANGELI NEI CIELI
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SARANNO COME GLI ANGELI NEI CIELI
Vennero da lui alcuni Sadducei, - gente che afferma che non c’è risurrezione - e l’interrogarono: 19«Maestro, Mosè ci ha lasciato questa disposizione: Se muore il fratello di un tale e lascia moglie senza figli, l’altro fratello sposi la vedova e susciti prole a suo fratello. 20C’erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenti. 21Il secondo sposò la vedova e morì senza lasciare discendenti; così pure il terzo. 22I sette fratelli non lasciarono discendenti; Ultima di tutti morì anche la donna. 23Alla risurrezione, quando saranno risorti, di chi sarà moglie? Tutti e sette l’ebbero per moglie».
24Gesù disse loro: «Siete in errore appunto perché non conoscete la Scrittura né la potenza di Dio. 25Quando infatti si risorgerà dai morti, non ci si ammoglierà più né ci si mariterà, ma si sarà come angeli nei cieli. 26Riguardo poi ai morti che risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nell’episodio del roveto, le parole che Dio gli rivolse: "Io sono il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe"? 27Non è un Dio di morti, ma di vivi. Sbagliate di molto».
(Marco 12,18-27)
Vennero a Gesù dei Sadducei (sono sacerdoti ebrei di alta casta, aristocratici) i quali dicono che non c’è risurrezione. Chi è preso negli interessi materiali, nel benessere, nel comodismo, non vuol saperne dell’aldilà: non c’è risurrezione e quindi la morte è un naufragio. E per convalidare il loro ragionamento hanno inventato un caso ipotetico, che può anche verificarsi. Per esempio, nel libro di Tobia è detto che Sara ebbe diversi mariti e tutti morirono.
Lo interrogarono dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto... Quindi della Scrittura, i Sadducei tengono la Torah, la legge. «Ha lasciato scritto», ha dato ordine preciso, e siccome Mosè è il portavoce di Dio, quindi... «Se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prende la moglie per dare discendenti al fratello». È la cosiddetta legge del levirato. "Levirato" vuol dire "dei cognati"; il cognato sposa.
C’erano sette fratelli: ecco il caso con cui vogliono incapsulare, intrappolare Gesù. Il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza. Si può verificare? Certo che si può verificare. Allora la prese il secondo (in base a questa legge del levirato, il cognato), ma morì senza lasciare discendenza». Il terzo, il quarto, il quinto, il sesto, il settimo senza lasciare discendenza. Ed ecco la domanda-tranello: Infine, dopo tutti, morì anche la donna. Nella risurrezione... Qui è il punto: risurrezione. Vedete l’errore che fanno, di credere che di là sia come di qua: le stesse leggi fisiche, chimiche e biologiche. No, saltano tutte. Quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Di chi sarà moglie? Tutti e sette l’hanno avuta per moglie, e tutti hanno diritto, allora, di averla. Cosa risponde Gesù di fronte a questo caso?
«Vedete che è assurdo — dicono — dunque, vedete che non c’è risurrezione, perché si arriverebbe a questo assurdo».
Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore (vi sbagliate) dal momento che non conoscete le Scritture, né conoscete la potenza di Dio?». La Scrittura, la Parola di Dio non la conoscete. È un rimprovero che può fare anche a noi. Conosciamo la Parola di Dio? Ve l’ho detto: non andate nella bara se non avete letto cento volte il Vangelo di S. Giovanni, perché alla centunesima si comincia a gustarlo, a conoscerlo. Più lo si legge, più lo si conosce, più lo si approfondisce. La Parola di Dio cresce dentro di noi a misura che la si ripete, la si medita: «Beato colui che medita la Legge (la Parola di Dio) giorno e notte» (Salmo 1). «Beato chi medita», e il testo ebraico dice: chi mormora, chi sommessamente labbreggia la Parola di Dio, la ripete, la incide e penetra e fa luce, luce, luce. «Non conoscete le Scritture», la Parola di Dio. È un primo rimprovero; e poi dice: «né conoscete la potenza di Dio», non vi rendete conto di quanto sia potente Dio, di cosa può fare la Parola di Dio, che è la potenza stessa di Dio: ecco il Vangelo. S. Paolo definisce il Vangelo «la potenza stessa di Dio»; quindi è una parola che folgora. Noi diremmo, con un linguaggio moderno, che è una parola equivalente ad una fissione nucleare, un’esplosione dell’atomo, quindi un bagliore di luce, milioni di gradi di calore; ancora di più. Non conoscete, quindi, la Parola di Dio né quello che può fare Dio. E adesso spiega.
Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito: ecco il primo sbaglio: voi pensate che di là sia come di qua: no! È tutto diverso, è un’altra dimensione esistenziale tutta diversa. Non ci sarà più questa esigenza biologica di procreazione, cioè di continuità della specie umana, che ha stabilito il Signore, non ci sarà più: «Non prenderanno né moglie né marito». Per cui vedete che i religiosi sono un segno dell’aldilà, un anticipo, dove Dio sarà solo Amore. Il grande amore non sarà più la creatura, che deve servire come di scala per arrivare a Dio, ma Dio "tutto in tutti".
Ma saranno come angeli nei cieli. Qual è l’esistenza degli angeli? La lode di Dio. Perché li raffiguriamo con le ali? Cosa indicano le ali? Che il contenuto è Dio, è il volo dell’amore. «Saranno come angeli»: la nostra esistenza sarà angelica, di amore purissimo, di adorazione, di lode, di incanto, di musica, di sogno, di cielo, di tutto...
A riguardo... Dunque, primo sbaglio: non conoscete la Parola di Dio; secondo sbaglio: non conoscete la potenza di Dio; terzo sbaglio: la risurrezione ci porta in uno stato di vita diversissimo da quello che viviamo adesso. Come, per esempio, si dice che non ci sarà più bisogno di mangiare; e Paolo lo dice esplicitamente. Però possiamo anche mangiare se volessimo, ma non c’è più bisogno perché abbiamo già la vita e una vita che non si spegnerà più. Quindi, vedete, altro stato esistenziale, tutto cambiato. È un salto da questo livello umano al livello soprannaturale, che è diversissimo.
Poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè? Un altro rimprovero: «Non avete letto?». Quanto leggiamo della Parola di Dio, soprattutto il Vangelo? «Dio parlò in maniera definitiva ed ultima attraverso il Figlio Suo Gesù». In diverse riprese parlò attraverso i profeti, ecc. (la parola antica), ma in maniera ultima e definitiva la Parola stessa è Gesù.
A proposito del roveto (che bruciava senza consumarsi) come Dio gli parlò dicendo: «Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe?». «L’avete letto», e i Sadducei ci tenevano al libro dell’Esodo, eccome!
Non è un Dio dei morti. Se non ci fosse la risurrezione sarebbe un Dio dei morti. Cosa vuol dire "i morti"? Nulla. Può essere un Dio del nulla, dicendo: «Sono il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe? il Dio del nulla?».
Ma dei viventi. Dunque, se dice: Sono il Dio di Abramo, ecc., vuol dire che questi sono vivi, altrimenti sarebbe il Dio del nulla, che è assurdo! Dio è il tutto; il nulla è il nulla.
Voi siete in grande errore. E guardate che collana di errori. Loro pensavano con il loro cervello, con il loro razionalismo di mettere K.O. Gesù. Ma ci vuol altro! Lui è la Parola, la Verità: tutti gli errori glieli ha tirati fuori.
Primo errore: non conoscete la Parola di Dio; secondo errore: non conoscete la potenza di Dio, non avete un’idea giusta di Dio; terzo errore: la risurrezione non è trasportare di là la stessa vita di qua, ma è tutto diverso; quarto errore: non sapete cosa vuol dire «sarete come gli angeli di Dio nei cieli». E poi Dio non può fare delle affermazioni: «Sono il Dio di Abramo» per indicare il Dio del nulla. Eh, no! È il Dio dei vivi. E in S. Luca c’è aggiunto: «Tutti infatti viviamo per Lui». «Come il Padre ha inviato me e io vivo per mezzo del Padre (il Padre è il contenuto di tutta la sua esistenza), così chi mangia me vivrà per me», per mezzo mio, dice Gesù. «Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me». Cosa avviene? Avviene una trasmutazione chimica, fisica, biologica, spirituale immensa. Tutte le nostre cellule sono incendiate di luce di Gesù; tutto il nostro sangue è come elettrizzato dal Sangue di Gesù; tutta la nostra vita è come rovesciata, scaldata di una luce purissima che è la luce di Gesù.
E ricordate che quando ricevete Gesù siete legatissime a Maria, perché è il suo sangue, il suo cuore, la sua carne che lo ha formato. Perché Gesù era totalmente di Maria. Se siete di Maria, automaticamente siete di Dio. E allora vedete che dalla croce non ha fatto che confermare questo. Dal momento che mangiate Gesù, siete di Maria, siete figli di Maria. Lo stesso sangue, le stesse cellule, la stessa carne incendia tutto il nostro essere. Che cosa stupenda! E ricordate allora l’imitazione: imitate Maria, imitatela nelle tre esse: sguardo, sorriso, silenzio. Imitatela soprattutto quando venite da Gesù, nell’Eucaristia.
Lo sguardo: il primo occhio; il sorriso: impercettibile, ma Lui lo vede e ne sente subito come un trauma di luce e di amore; il silenzio, che è la preghiera più umile, la preghiera di ascolto, la preghiera più bella. S. S. S.: sguardo, sorriso, silenzio.
24Gesù disse loro: «Siete in errore appunto perché non conoscete la Scrittura né la potenza di Dio. 25Quando infatti si risorgerà dai morti, non ci si ammoglierà più né ci si mariterà, ma si sarà come angeli nei cieli. 26Riguardo poi ai morti che risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nell’episodio del roveto, le parole che Dio gli rivolse: "Io sono il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe"? 27Non è un Dio di morti, ma di vivi. Sbagliate di molto».
(Marco 12,18-27)
Vennero a Gesù dei Sadducei (sono sacerdoti ebrei di alta casta, aristocratici) i quali dicono che non c’è risurrezione. Chi è preso negli interessi materiali, nel benessere, nel comodismo, non vuol saperne dell’aldilà: non c’è risurrezione e quindi la morte è un naufragio. E per convalidare il loro ragionamento hanno inventato un caso ipotetico, che può anche verificarsi. Per esempio, nel libro di Tobia è detto che Sara ebbe diversi mariti e tutti morirono.
Lo interrogarono dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto... Quindi della Scrittura, i Sadducei tengono la Torah, la legge. «Ha lasciato scritto», ha dato ordine preciso, e siccome Mosè è il portavoce di Dio, quindi... «Se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prende la moglie per dare discendenti al fratello». È la cosiddetta legge del levirato. "Levirato" vuol dire "dei cognati"; il cognato sposa.
C’erano sette fratelli: ecco il caso con cui vogliono incapsulare, intrappolare Gesù. Il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza. Si può verificare? Certo che si può verificare. Allora la prese il secondo (in base a questa legge del levirato, il cognato), ma morì senza lasciare discendenza». Il terzo, il quarto, il quinto, il sesto, il settimo senza lasciare discendenza. Ed ecco la domanda-tranello: Infine, dopo tutti, morì anche la donna. Nella risurrezione... Qui è il punto: risurrezione. Vedete l’errore che fanno, di credere che di là sia come di qua: le stesse leggi fisiche, chimiche e biologiche. No, saltano tutte. Quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Di chi sarà moglie? Tutti e sette l’hanno avuta per moglie, e tutti hanno diritto, allora, di averla. Cosa risponde Gesù di fronte a questo caso?
«Vedete che è assurdo — dicono — dunque, vedete che non c’è risurrezione, perché si arriverebbe a questo assurdo».
Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore (vi sbagliate) dal momento che non conoscete le Scritture, né conoscete la potenza di Dio?». La Scrittura, la Parola di Dio non la conoscete. È un rimprovero che può fare anche a noi. Conosciamo la Parola di Dio? Ve l’ho detto: non andate nella bara se non avete letto cento volte il Vangelo di S. Giovanni, perché alla centunesima si comincia a gustarlo, a conoscerlo. Più lo si legge, più lo si conosce, più lo si approfondisce. La Parola di Dio cresce dentro di noi a misura che la si ripete, la si medita: «Beato colui che medita la Legge (la Parola di Dio) giorno e notte» (Salmo 1). «Beato chi medita», e il testo ebraico dice: chi mormora, chi sommessamente labbreggia la Parola di Dio, la ripete, la incide e penetra e fa luce, luce, luce. «Non conoscete le Scritture», la Parola di Dio. È un primo rimprovero; e poi dice: «né conoscete la potenza di Dio», non vi rendete conto di quanto sia potente Dio, di cosa può fare la Parola di Dio, che è la potenza stessa di Dio: ecco il Vangelo. S. Paolo definisce il Vangelo «la potenza stessa di Dio»; quindi è una parola che folgora. Noi diremmo, con un linguaggio moderno, che è una parola equivalente ad una fissione nucleare, un’esplosione dell’atomo, quindi un bagliore di luce, milioni di gradi di calore; ancora di più. Non conoscete, quindi, la Parola di Dio né quello che può fare Dio. E adesso spiega.
Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito: ecco il primo sbaglio: voi pensate che di là sia come di qua: no! È tutto diverso, è un’altra dimensione esistenziale tutta diversa. Non ci sarà più questa esigenza biologica di procreazione, cioè di continuità della specie umana, che ha stabilito il Signore, non ci sarà più: «Non prenderanno né moglie né marito». Per cui vedete che i religiosi sono un segno dell’aldilà, un anticipo, dove Dio sarà solo Amore. Il grande amore non sarà più la creatura, che deve servire come di scala per arrivare a Dio, ma Dio "tutto in tutti".
Ma saranno come angeli nei cieli. Qual è l’esistenza degli angeli? La lode di Dio. Perché li raffiguriamo con le ali? Cosa indicano le ali? Che il contenuto è Dio, è il volo dell’amore. «Saranno come angeli»: la nostra esistenza sarà angelica, di amore purissimo, di adorazione, di lode, di incanto, di musica, di sogno, di cielo, di tutto...
A riguardo... Dunque, primo sbaglio: non conoscete la Parola di Dio; secondo sbaglio: non conoscete la potenza di Dio; terzo sbaglio: la risurrezione ci porta in uno stato di vita diversissimo da quello che viviamo adesso. Come, per esempio, si dice che non ci sarà più bisogno di mangiare; e Paolo lo dice esplicitamente. Però possiamo anche mangiare se volessimo, ma non c’è più bisogno perché abbiamo già la vita e una vita che non si spegnerà più. Quindi, vedete, altro stato esistenziale, tutto cambiato. È un salto da questo livello umano al livello soprannaturale, che è diversissimo.
Poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè? Un altro rimprovero: «Non avete letto?». Quanto leggiamo della Parola di Dio, soprattutto il Vangelo? «Dio parlò in maniera definitiva ed ultima attraverso il Figlio Suo Gesù». In diverse riprese parlò attraverso i profeti, ecc. (la parola antica), ma in maniera ultima e definitiva la Parola stessa è Gesù.
A proposito del roveto (che bruciava senza consumarsi) come Dio gli parlò dicendo: «Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe?». «L’avete letto», e i Sadducei ci tenevano al libro dell’Esodo, eccome!
Non è un Dio dei morti. Se non ci fosse la risurrezione sarebbe un Dio dei morti. Cosa vuol dire "i morti"? Nulla. Può essere un Dio del nulla, dicendo: «Sono il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe? il Dio del nulla?».
Ma dei viventi. Dunque, se dice: Sono il Dio di Abramo, ecc., vuol dire che questi sono vivi, altrimenti sarebbe il Dio del nulla, che è assurdo! Dio è il tutto; il nulla è il nulla.
Voi siete in grande errore. E guardate che collana di errori. Loro pensavano con il loro cervello, con il loro razionalismo di mettere K.O. Gesù. Ma ci vuol altro! Lui è la Parola, la Verità: tutti gli errori glieli ha tirati fuori.
Primo errore: non conoscete la Parola di Dio; secondo errore: non conoscete la potenza di Dio, non avete un’idea giusta di Dio; terzo errore: la risurrezione non è trasportare di là la stessa vita di qua, ma è tutto diverso; quarto errore: non sapete cosa vuol dire «sarete come gli angeli di Dio nei cieli». E poi Dio non può fare delle affermazioni: «Sono il Dio di Abramo» per indicare il Dio del nulla. Eh, no! È il Dio dei vivi. E in S. Luca c’è aggiunto: «Tutti infatti viviamo per Lui». «Come il Padre ha inviato me e io vivo per mezzo del Padre (il Padre è il contenuto di tutta la sua esistenza), così chi mangia me vivrà per me», per mezzo mio, dice Gesù. «Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me». Cosa avviene? Avviene una trasmutazione chimica, fisica, biologica, spirituale immensa. Tutte le nostre cellule sono incendiate di luce di Gesù; tutto il nostro sangue è come elettrizzato dal Sangue di Gesù; tutta la nostra vita è come rovesciata, scaldata di una luce purissima che è la luce di Gesù.
E ricordate che quando ricevete Gesù siete legatissime a Maria, perché è il suo sangue, il suo cuore, la sua carne che lo ha formato. Perché Gesù era totalmente di Maria. Se siete di Maria, automaticamente siete di Dio. E allora vedete che dalla croce non ha fatto che confermare questo. Dal momento che mangiate Gesù, siete di Maria, siete figli di Maria. Lo stesso sangue, le stesse cellule, la stessa carne incendia tutto il nostro essere. Che cosa stupenda! E ricordate allora l’imitazione: imitate Maria, imitatela nelle tre esse: sguardo, sorriso, silenzio. Imitatela soprattutto quando venite da Gesù, nell’Eucaristia.
Lo sguardo: il primo occhio; il sorriso: impercettibile, ma Lui lo vede e ne sente subito come un trauma di luce e di amore; il silenzio, che è la preghiera più umile, la preghiera di ascolto, la preghiera più bella. S. S. S.: sguardo, sorriso, silenzio.
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