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OTTAVO SABATO 06 febbraio
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OTTAVO SABATO 06 febbraio
3° Mistero della Luce: Gesù annuncia il Regno di Dio e perdona i peccati
Prima di metterci in ascolto della Parola di Dio, invochiamo lo Spirito Santo e preghiamo con la féde della Chiesa.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO
Noi ti adoriamo e ti amiamo con tutto il nostro cuore, o Spirito divino, Dio onnipotente, Amore del Padre e del Figlio. Vieni dunque, o Dio di bontà e di misericordia, a dare la grazia col tuo alito vivificatore al nostro cuore; vieni, o Fuoco divino e insegnaci a parlare il linguaggio dei Santi. Vieni e con la tua luce ineffabile illuminaci, col tuo fuoco purificaci, accendici il cuore e rendilo ardente della tua carità. Spirito di verità, senza di te siamo nell'errore; Spirito di amore, senza di te siamo aridi; Spirito di vita, senza di te siamo senza vita. Donaci, perciò, o Dio di bontà, i frutti del tuo Spirito. Amen.
(Dagli Scritti di Bartolo Longo)
PREGHIAMO CON LA CHIESA
O Dio, che nella vocazione battesimale ci chiami ad essere pienamente disponibili all'annunzio del tuo regno, donaci il coraggio apostolico e la libertà evangelica, perché rendiamo presente in ogni ambiente di vita la tua parola di amore e di pace. Per Cristo nostro Signore. Amen.
(Messale Romano, Colletta della XIV Domenica del Tempo Ordinario, C)
ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO
Per dare maggiore profondità alla nostra meditazione apriamo il cuore al Signore che ci parla.
Dal vangelo di Marco (1,14-20)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo".
Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: "Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini". E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono.
MEDITIAMO
L'ascolto e la meditazione si nutrono di silenzio. Facciamo una breve pausa, poi, leggiamo e continuiamo a meditare. Da La vita nella Signorìa di Cristo di Raniero Cantalamessa
Quando Gesù diceva: "Convertitevi e credete al Vangelo", sulla sua bocca, il significato morale passa in secondo piano (almeno all'inizio della sua predicazione), rispetto a un significato nuovo, finora sconosciuto. Con la venuta del Messia si è realizzata la promessa di Dio che dice: Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? (Is 43,1819). Solo con Gesù la parola conversione poteva assumere questo significato nuovo, rivolto più al futuro che al passato; solo con lui, infatti, il baricentro della storia si è spostato e la cosa più importante non è più dietro di sé, ma davanti a sé.
Convertirsi, dunque, significa fare un salto in avanti, entrare nella nuova alleanza, afferrare questo Regno che è apparso, entrarvi. Ed entrarvi mediante la fede. "Convertitevi e credete" non significa due cose diverse e successive, ma la stessa azione: convertitevi, cioè credete; convertitevi credendo! Conversione e salvezza si sono scambiate di posto: non più prima la conversione e poi la salvezza ("Convertitevi e sarete salvi; convertitevi e la salvezza verrà a voi"), ma prima la salvezza e poi la conversione ("Convertitevi perché siete salvi; perché la salvezza è venuta a voi"). Prima c'è l'opera di Dio e poi la risposta dell'uomo, non viceversa. Gli avversari della predicazione di Gesù - gli scribi e i farisei - hanno inciampato esattamente su questo punto: Ignorando - dice Paolo - la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio (Rm 10,3). Dio ha preso, lui, l'iniziativa della salvezza: ha fatto venire il suo regno; l'uomo deve solo accogliere, nella fede, l'offerta di Dio e viverne, in seguito, le esigenze. E come di un re che apre la porta del suo palazzo, dove è apparecchiato un grande banchetto e, stando sull'uscio, invita tutti i passanti a entrare, dicendo: "Venite, tutto è pronto!". "Convertitevi e credete" significa dunque: passate dall'antica alleanza basata sulla legge, alla nuova alleanza basata sulla fede. La prima e fondamentale conversione è dunque la fede. Per essa si entra nella sala del Regno. Se ti fosse detto: la porta è l'innocenza, la porta è l'osservanza esatta dei comandamenti, la porta è la tale o la talaltra virtù, avresti potuto trovare delle scuse e dire: Non è per me! lo non sono innocente, non ho quella virtù. Ma ti viene detto: la porta è la fede. Credi! Questa possibilità non è troppo alta per te, né troppo lontana da te, non è "di là del mare"; al contrario, vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore. cioè la parola della fede che noi predichiamo. Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo (Rm 10,8-9).
L'Apostolo Paolo afferma che tutto questo avviene "gratuitamente", per grazia, per dono. Quello che l'Apostolo esprime con l'avverbio "gratuitamente", Gesù lo esprimeva, in altro modo, con l'immagine del bambino: diceva che bisogna accogliere il Regno "come un bambino" (cf. Mc 10,15). Accogliere il Regno come un bambino vuole dire accoglierlo gratuitamente, come dono, non a titolo di merito. Un giorno in cui i discepoli discutevano su "chi era il più grande nel regno dei cieli" – cioè su chi di loro poteva accampare più diritti di occupare in esso il posto d'onore -, Gesù chiamò un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse che, se non si convertivano e non diventavano come i bambini, nel Regno dei cieli non ci sarebbero entrati affatto (cf. Mt 18,1-3). Lascia-mo, dunque, a Dio la preoccupazione dei nostri meriti, pur facendo tutto il bene che possiamo.
CONTEMPLIAMO IL MISTERO
Guidati da Maria fissiamo lo sguardo sul volto di Cristo per poi aprire il cuore alla lode trinitaria, traguardo di ogni contemplazione cristiana.
Mostraci il tuo volto, Signore, in te speriamo. Donaci il tuo sguardo Maria: con te crediamo, con te amiamo.
Padre nostro... Ave Maria... e benedetto il frutto del tuo seno Gesù, che ha annunciato il Regno di Dio ... Santa Maria... (10 volte). Gloria al Padre...
PREGHIAMO CON IL BEATO BARTOLO LONGO
Signore Gesù, l’annuncio della novità del tuo regno, deve spingerci ad una perfetta conversione a Te. Facci, dunque, la grazia di morire a noi stessi, e condurre una vita simile alla tua, una vita nuova.
Opera in noi, con il tuo Santo Spirito, questo cambiamento.
Facci passare dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce, da una vita imperfetta ad una degna di Te.
(Dagli Scritti di Bartolo Longo)
La giaculatoria che ora recitiamo ci aiuti ad unire il significato del mistero che abbiamo pregato con l'impegno di vita.
Regina del Santo Rosario di Pompei, Madre nostra dolcissima, ottienici di accogliere con prontezza l'annuncio del Vangelo perché la nostra vita si converta pienamente a Gesù in un vero cammino di santità.
Beato Bartolo Longo, apostolo del Santo Rosario, prega per noi.
PICCOLA SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI
Dopo aver meditato e contemplato il mistero, concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci con amore filiale a Colei alla cui scuola impariamo a immergerci nel mistero di Dio e a vivere come a Lui piace.
Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli umile serva del Signore proclamata Regina del mondo dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, Tu ci porti al mistero del Padre, Tu risplendi di Spirito Santo, Tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario Tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio. Madre e modello della Chiesa, Tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un'anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell'odio e del sangue le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore. O Rosario benedetto di Maria catena dolce che ci annoda a Dio, catena d'amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l'ultimo respiro ci immergerà in un'onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.
Prima di metterci in ascolto della Parola di Dio, invochiamo lo Spirito Santo e preghiamo con la féde della Chiesa.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO
Noi ti adoriamo e ti amiamo con tutto il nostro cuore, o Spirito divino, Dio onnipotente, Amore del Padre e del Figlio. Vieni dunque, o Dio di bontà e di misericordia, a dare la grazia col tuo alito vivificatore al nostro cuore; vieni, o Fuoco divino e insegnaci a parlare il linguaggio dei Santi. Vieni e con la tua luce ineffabile illuminaci, col tuo fuoco purificaci, accendici il cuore e rendilo ardente della tua carità. Spirito di verità, senza di te siamo nell'errore; Spirito di amore, senza di te siamo aridi; Spirito di vita, senza di te siamo senza vita. Donaci, perciò, o Dio di bontà, i frutti del tuo Spirito. Amen.
(Dagli Scritti di Bartolo Longo)
PREGHIAMO CON LA CHIESA
O Dio, che nella vocazione battesimale ci chiami ad essere pienamente disponibili all'annunzio del tuo regno, donaci il coraggio apostolico e la libertà evangelica, perché rendiamo presente in ogni ambiente di vita la tua parola di amore e di pace. Per Cristo nostro Signore. Amen.
(Messale Romano, Colletta della XIV Domenica del Tempo Ordinario, C)
ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO
Per dare maggiore profondità alla nostra meditazione apriamo il cuore al Signore che ci parla.
Dal vangelo di Marco (1,14-20)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo".
Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: "Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini". E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono.
MEDITIAMO
L'ascolto e la meditazione si nutrono di silenzio. Facciamo una breve pausa, poi, leggiamo e continuiamo a meditare. Da La vita nella Signorìa di Cristo di Raniero Cantalamessa
Quando Gesù diceva: "Convertitevi e credete al Vangelo", sulla sua bocca, il significato morale passa in secondo piano (almeno all'inizio della sua predicazione), rispetto a un significato nuovo, finora sconosciuto. Con la venuta del Messia si è realizzata la promessa di Dio che dice: Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? (Is 43,1819). Solo con Gesù la parola conversione poteva assumere questo significato nuovo, rivolto più al futuro che al passato; solo con lui, infatti, il baricentro della storia si è spostato e la cosa più importante non è più dietro di sé, ma davanti a sé.
Convertirsi, dunque, significa fare un salto in avanti, entrare nella nuova alleanza, afferrare questo Regno che è apparso, entrarvi. Ed entrarvi mediante la fede. "Convertitevi e credete" non significa due cose diverse e successive, ma la stessa azione: convertitevi, cioè credete; convertitevi credendo! Conversione e salvezza si sono scambiate di posto: non più prima la conversione e poi la salvezza ("Convertitevi e sarete salvi; convertitevi e la salvezza verrà a voi"), ma prima la salvezza e poi la conversione ("Convertitevi perché siete salvi; perché la salvezza è venuta a voi"). Prima c'è l'opera di Dio e poi la risposta dell'uomo, non viceversa. Gli avversari della predicazione di Gesù - gli scribi e i farisei - hanno inciampato esattamente su questo punto: Ignorando - dice Paolo - la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio (Rm 10,3). Dio ha preso, lui, l'iniziativa della salvezza: ha fatto venire il suo regno; l'uomo deve solo accogliere, nella fede, l'offerta di Dio e viverne, in seguito, le esigenze. E come di un re che apre la porta del suo palazzo, dove è apparecchiato un grande banchetto e, stando sull'uscio, invita tutti i passanti a entrare, dicendo: "Venite, tutto è pronto!". "Convertitevi e credete" significa dunque: passate dall'antica alleanza basata sulla legge, alla nuova alleanza basata sulla fede. La prima e fondamentale conversione è dunque la fede. Per essa si entra nella sala del Regno. Se ti fosse detto: la porta è l'innocenza, la porta è l'osservanza esatta dei comandamenti, la porta è la tale o la talaltra virtù, avresti potuto trovare delle scuse e dire: Non è per me! lo non sono innocente, non ho quella virtù. Ma ti viene detto: la porta è la fede. Credi! Questa possibilità non è troppo alta per te, né troppo lontana da te, non è "di là del mare"; al contrario, vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore. cioè la parola della fede che noi predichiamo. Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo (Rm 10,8-9).
L'Apostolo Paolo afferma che tutto questo avviene "gratuitamente", per grazia, per dono. Quello che l'Apostolo esprime con l'avverbio "gratuitamente", Gesù lo esprimeva, in altro modo, con l'immagine del bambino: diceva che bisogna accogliere il Regno "come un bambino" (cf. Mc 10,15). Accogliere il Regno come un bambino vuole dire accoglierlo gratuitamente, come dono, non a titolo di merito. Un giorno in cui i discepoli discutevano su "chi era il più grande nel regno dei cieli" – cioè su chi di loro poteva accampare più diritti di occupare in esso il posto d'onore -, Gesù chiamò un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse che, se non si convertivano e non diventavano come i bambini, nel Regno dei cieli non ci sarebbero entrati affatto (cf. Mt 18,1-3). Lascia-mo, dunque, a Dio la preoccupazione dei nostri meriti, pur facendo tutto il bene che possiamo.
CONTEMPLIAMO IL MISTERO
Guidati da Maria fissiamo lo sguardo sul volto di Cristo per poi aprire il cuore alla lode trinitaria, traguardo di ogni contemplazione cristiana.
Mostraci il tuo volto, Signore, in te speriamo. Donaci il tuo sguardo Maria: con te crediamo, con te amiamo.
Padre nostro... Ave Maria... e benedetto il frutto del tuo seno Gesù, che ha annunciato il Regno di Dio ... Santa Maria... (10 volte). Gloria al Padre...
PREGHIAMO CON IL BEATO BARTOLO LONGO
Signore Gesù, l’annuncio della novità del tuo regno, deve spingerci ad una perfetta conversione a Te. Facci, dunque, la grazia di morire a noi stessi, e condurre una vita simile alla tua, una vita nuova.
Opera in noi, con il tuo Santo Spirito, questo cambiamento.
Facci passare dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce, da una vita imperfetta ad una degna di Te.
(Dagli Scritti di Bartolo Longo)
La giaculatoria che ora recitiamo ci aiuti ad unire il significato del mistero che abbiamo pregato con l'impegno di vita.
Regina del Santo Rosario di Pompei, Madre nostra dolcissima, ottienici di accogliere con prontezza l'annuncio del Vangelo perché la nostra vita si converta pienamente a Gesù in un vero cammino di santità.
Beato Bartolo Longo, apostolo del Santo Rosario, prega per noi.
PICCOLA SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI
Dopo aver meditato e contemplato il mistero, concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci con amore filiale a Colei alla cui scuola impariamo a immergerci nel mistero di Dio e a vivere come a Lui piace.
Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli umile serva del Signore proclamata Regina del mondo dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, Tu ci porti al mistero del Padre, Tu risplendi di Spirito Santo, Tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario Tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio. Madre e modello della Chiesa, Tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un'anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell'odio e del sangue le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore. O Rosario benedetto di Maria catena dolce che ci annoda a Dio, catena d'amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l'ultimo respiro ci immergerà in un'onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.
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Lun 21 Ott 2013, 22:26 Da tina
» martedì 3 settembre 2013
Mar 03 Set 2013, 16:13 Da tina
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Gio 27 Giu 2013, 16:15 Da tina
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Lun 11 Mar 2013, 17:57 Da tina