Chi è online?
In totale ci sono 42 utenti online: 0 Registrati, 0 Nascosti e 42 Ospiti Nessuno
Il numero massimo di utenti online contemporaneamente è stato 285 il Mar 27 Lug 2021, 08:00
Statistiche
Abbiamo 49 membri registratiL'ultimo utente registrato è Trockoetiden
I nostri utenti hanno pubblicato un totale di 1959 messaggi in 1924 argomenti
PER SALUTARCI
Argomenti simili
Ultimi argomenti attivi
lunedì 08 febbraio
Pagina 1 di 1
lunedì 08 febbraio
V Settimana- Tempo Ordinario
Santa Giuseppina Bakhita
Memoria facoltativa
I Settimana del Salterio
Antifona d'ingressoSanta Giuseppina Bakhita
Memoria facoltativa
I Settimana del Salterio
Venite, adoriamo il Signore,
prostrati davanti a lui che ci ha fatti;
egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)
Colletta
Custodisci sempre con paterna bontà
la tua famiglia, Signore,
e poiché unico fondamento
della nostra speranza
è la grazia che viene da te,
aiutaci sempre con la tua protezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima Lettura
Dal primo libro dei Re
(8,1-7.9-13)
In quei giorni, Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i prìncipi dei casati degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion.Tutto Israele si radunò presso il re Salomone per la festa, nel mese di Etanìm, cioè il settimo mese.
Presenti tutti gli anziani di Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i leviti la trasportarono con la tenda del convegno e con tutti gli arredi sacri che erano nella tenda.
Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all'arca pecore e buoi che non si contavano né si calcolavano.
I sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini. Difatti i cherubini stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe dall'alto.
Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposte Mosè sull'Oreb, cioè le tavole dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dal paese d'Egitto.
Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola riempì il tempio e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio. Allora Salomone disse:
«Il Signore ha deciso di abitare sulla nube.
Io ti ho costruito una casa potente,
un luogo per la tua dimora perenne».
Parola di Dio.
Il Tempio è terminato. Salomone, re di Gerusalemme, è nello stesso tempo sacerdote dell’Altissimo, non tanto nel senso funzionale della parola quanto piuttosto nel senso di organizzatore generale del culto; procede alla consacrazione.
Il Tempio diventa il memoriale dell’Alleanza del Sinai. È così che Salomone sceglie la festa dei Tabernacoli per consacrarlo (v. 2). Questa festa era la più popolare di tutte, perché era al termine delle vendemmie e dei raccolti, ma era già, a partire dal Deuteronòmio, la festa del ricordo del soggiorno nel deserto (16, 13-16). Salomone pensa di inaugurare il Tempio col trasferimento solenne dell’Arca (v. 3; cfr già 2Sam 6,12-19) che conteneva gli strumenti dell’Alleanza del Sinai (v. 9). Così Salomone continua e stabilizza l’economia del deserto. Dopo di aver diretto la marcia del popolo nel deserto, l’Arca si stabilisce in un santuario fisso, non per mettere termine alla storia della liberazione dall’Egitto, ma per esserne invece il memoriale perpetuo e orientare il culto verso la riconoscenza costante per i benefici di Dio nel deserto.
Salmo Responsoriale
(dal Salmo 131)
Rit. Mostrati a noi, Signore, nella tua dimora.
Ecco, abbiamo saputo che l'arca era in Efrata,
l'abbiamo trovata nei campi di Iàar.
Entriamo nella sua dimora,
prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.
Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo,
tu e l'arca della tua potenza.
I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia,
i tuoi fedeli cantino di gioia.
Per amore di Davide tuo servo
non respingere il volto del tuo consacrato.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Tutti erano pieni di stupore e dicevano:
«Ha fatto bene ogni cosa;
fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Alleluia.
Vangelo
† Dal vangelo secondo Marco
(6,53-56)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata, approdarono e presero terra a Genèsaret.
Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe, e accorrendo da tutta quella regione cominciarono a portargli sui lettucci quelli che stavano male, dovunque udivano che si trovasse.
E dovunque giungeva, in villaggi o città o campagne, ponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno la frangia del mantello; e quanti lo toccavano guarivano.
Parola del Signore.
La gente cerca Gesù come salvatore del popolo e operatore di prodigi, senza che peraltro germogli in essa una fede più profonda. Dopo la divina epifania di Gesù davanti ai suoi discepoli, avvenuta nella distesa solitaria del lago, in piena notte, ecco di nuovo l’attività di Gesù fra le popolazioni galilaiche. Pur in questa vicinanza e sebbene lo << toccassero >, s’intuisce che Gesù si stacca nell’intimo dal popolo. Ciò non vuol dire che egli si sottragga, ma non si era nemmeno sottratto a tutta quella gente che l’aveva seguito nel deserto al di là del lago. Lì egli aveva insegnato; qui ripete i prodigi delle guarigioni.
Col nome di << Genèsaret >> viene inteso un luogo nella pianura di Gennasar costituito da una fertile striscia di terra lunga circa cinque km e che a quel tempo era molto popolata. Il lago aveva ricevuto la sua denominazione dall’antica città di Genèsaret (in ebraico, Kinnereth); ma allora al suo posto esisteva soltanto una piccola località, che era chiamata con lo stesso nome. A poca distanza sorgeva il villaggio di Magdala, patria di Maria Maddalena, e molto più a nord, alquanto distante dalla pianura, c’era Cafarnao. Gesù viene dunque a trovarsi di nuovo nel territorio dove aveva svolto la sua maggiore attività e dal cui suolo era sorto, per così dire, il vangelo. Con ciò viene anche espressa una certa continuità nel suo operare in Galilea. Un po’ alla volta però subentra da parte del popolo di questa regione una crescente indifferenza. Tra poco Gesù partirà per nuovi viaggi verso località più lontane (7,24). Bisogna << toccare >> Gesù in un senso più profondo di quanto non abbiano fatto i galilei; si deve credere in lui come nel Messia promesso, che raduna il popolo di Dio e che è veramente il Figlio di Dio.
Marco descrive qui Gesù come un << uomo divino >>; da lui emanano prodigiose virtù risanatrici.
Orazione sulle offerte
Il pane e il vino che hai creato, Signore,
a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
(Mt 5,5-6)
Beati coloro che piangono, perché saranno consolati.
Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia,
perché saranno saziati.
Orazione dopo la comunione
O Dio, che ci hai resi partecipi
di un solo pane e di un solo calice,
fa’ che uniti al Cristo in un solo corpo
portiamo con gioia frutti di vita eterna
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.
* * *
C’è un paradosso nell’orgoglio; rende ridicoli certi uomini, ma impedisce ad altri di diventare tali (C. C. C.).
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Lun 21 Ott 2013, 22:26 Da tina
» martedì 3 settembre 2013
Mar 03 Set 2013, 16:13 Da tina
» venerdì 12 luglio 2013
Ven 12 Lug 2013, 15:06 Da tina
» venerdì 5 luglio 2013
Ven 05 Lug 2013, 15:52 Da tina
» CORONCINA AL SACRO CUORE DI GESÙ
Gio 27 Giu 2013, 16:15 Da tina
» Beata Vergine Maria Consolatrice (La Consolata) Venerata a Torino
Gio 20 Giu 2013, 12:08 Da tina
» Beata Vergine Maria di Fatima 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:39 Da tina
» lunedì 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:33 Da tina
» lunedì 11 marzo
Lun 11 Mar 2013, 17:57 Da tina