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DOMENICA 14 FEBBRAIO
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DOMENICA 14 FEBBRAIO
Domenica VI - Tempo Ordinario
Anno C
II Settimana del Salterio
Santi Cirillo e Metodio
Anno C
II Settimana del Salterio
Santi Cirillo e Metodio
Antifona d'ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
Colletta
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Oppure:
O Dio, che respingi i superbi
e doni la tua grazia agli umili,
ascolta il grido dei poveri e degli oppressi
che si leva a te da ogni parte della terra:
spezza il giogo della violenza e dell’egoismo
che ci rende estranei gli uni agli altri,
e fa’ che accogliendoci a vicenda come fratelli
diventiamo segno dell’umanità rinnovata nel tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
> Prima lettura
Ger 17,5-8
Maledetto chi confida nell’uomo; benedetto chi confida nel Signore.
Dal libro del profeta Geremìa
Così dice il Signore:
«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamarisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l’uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d’acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell’anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti».
Parola di Dio
L’esegesi più recente considera Ger 17,5-8.9-10.11 << tre massime contenutisticamente tra loro collegate, che proclamano verità etiche e religiose di universale validità >>.
Il re di Giuda, Sedecìa, chiede sicurezza in una concreta situazione storica.
Sedecìa ragiona così: la fiducia (la base della propria sicurezza) va riposta nell’aiuto militare degli Egiziani, nel partito dei << falchi >> del suo regno; incerto distacco (per debolezza) dagli ammonimenti e dagli avvisi di Geremìa.
La fine di Sedecìa;chi ripone la sua fiducia nell’uomo rimane deluso (prigionia, uccisione dei figli, accecamento, rovina come conseguenza di questa folle fiducia).
La sorte del re infelice è simbolo e prova di una dottrina sapienza universalmente valida: la debolezza, il desiderio di trovare appoggio nell’uomo che per sua natura è debole e malsicuro, è un’assurda follia, che verrà punita con la rovina.
> Salmo responsoriale
Sal 1
Beato l’uomo che confida nel Signore.
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.
> Seconda lettura
1Cor 15,12.16-20
Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti?
Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.
Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.
Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.
Parola di Dio
La seconda lettura ci introduce nelle discussioni sulla risurrezione dei morti, sorte nella comunità di Corinto. Al pensiero greco, contagiato dal veleno del platonismo ostile al corpo, riusciva difficile riconoscere al corpo una dignità anche nell’aldilà. Paolo sottolinea che la risurrezione di Gesù Cristo costituisce il tema fondamentale della fede cristiana,e che quindi in base a questa posizione di fede non è giustificata alcuna ostilità nei riguardi del corpo.
La risurrezione dei morti (oppure, come vien detto nel Credo la << risurrezione della carne >>) è comprensibile solo a partire dalla risurrezione di Gesù Cristo. Essa rappresenta un prolungamento della risurrezione del Signore, a proposito del quale,e a buon diritto, vien detto che egli è << primizia di coloro che sono morti >> (1Cor 15,20).
Canto al Vangelo (Lc 6,23)
Alleluia, alleluia.
Rallegratevi ed esultate, dice il Signore,
perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo.
Alleluia.
Oppure: (Lc 6,23)
Alleluia, alleluia.
Rallegratevi ed esultate, dice il Signo
> Vangelo
Lc 6,17.20-26
Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Parola del Signore
La pericope si apre con una rapida ambientazione per proporre poi la prima parte dell’ammaestramento impartito ai discepoli sul monte: l’esaltazione dei poveri e le maledizioni contro i ricchi. Si tratta di due serie di tre massime ciascuna, fortemente unitarie sia per la forma che per il contenuto e ampliate poi con una quarta massima riguardante le persecuzioni che i discepoli avrebbero dovuto affrontare.
Al di là di qualsiasi spiritualizzazione Gesù parla della povertà e della debolezza fisica, della fame e delle lacrime materiali degli oppressi. Il discorso di Gesù guarda alla situazione reale esistente nel mondo, alle ingiustizie che subiscono coloro che non hanno potenti amicizie ed influenze, ai disagi che sopportano i vinti e gli oppressi.
Preghiera sulle offerte
Questa nostra offerta, Signore,
ci purifichi e ci rinnovi,
e ottenga a chi è fedele alla tua volontà
la ricompensa eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Hanno mangiato e si sono saziati
e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio,
la loro brama non è stata delusa. (Sal 78,29-30)
Oppure:
Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)
Preghiera dopo la comunione
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico,
fà che ricerchiamo sempre quei beni che ci danno la vera vita.
Per Cristo nostro Signore.
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Lun 21 Ott 2013, 22:26 Da tina
» martedì 3 settembre 2013
Mar 03 Set 2013, 16:13 Da tina
» venerdì 12 luglio 2013
Ven 12 Lug 2013, 15:06 Da tina
» venerdì 5 luglio 2013
Ven 05 Lug 2013, 15:52 Da tina
» CORONCINA AL SACRO CUORE DI GESÙ
Gio 27 Giu 2013, 16:15 Da tina
» Beata Vergine Maria Consolatrice (La Consolata) Venerata a Torino
Gio 20 Giu 2013, 12:08 Da tina
» Beata Vergine Maria di Fatima 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:39 Da tina
» lunedì 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:33 Da tina
» lunedì 11 marzo
Lun 11 Mar 2013, 17:57 Da tina