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domenica 21 febbraio
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domenica 21 febbraio
Domenica I di Quaresima
Anno C
I Settimana del Salterio
San Pier Damiani
Antifona d'ingressoAnno C
I Settimana del Salterio
San Pier Damiani
Egli mi invocherà e io lo esaudirò;
gli darò salvezza e gloria,
lo sazierò con una lunga vita. (Sal 91,15-16)
Non si dice il Gloria.
Colletta
O Dio, nostro Padre,
con la celebrazione di questa Quaresima,
segno sacramentale della nostra conversione,
concedi a noi tuoi fedeli
di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo
e di testimoniarlo con una degna condotta di vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima Lettura
26,4-10)
Dal libro del Deuteronomio (Mosè parlò al popolo, e disse: «Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all'altare del Signore tuo Dio e tu pronunzierai queste parole davanti al Signore tuo Dio: Mio padre era un Aramèo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi, e ci condusse in questo luogo e ci diede questo paese, dove scorre latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato. Le deporrai davanti al Signore tuo Dio e ti prostrerai davanti al Signore tuo Dio».
Parola di Dio.
L’offerta delle primizie a Dio da parte del fedele, tramite il sacerdote, era accompagnata da questa formula, che riassumeva a grandi linee la storia del popolo di Dio: la sua venuta provvidenziale dal paese degli Aramei (Abramo veniva da Harran), la discesa di Giacobbe in Egitto al tempo della grande carestia, l’uscita dall’Egitto al tempo di Mosè, l’entrata in Canaan sotto la guida di Giosuè.
L’introito biblico alla quaresima come ringraziamento a Dio per aver guidato con la sua grazia la Chiesa per quasi duemila anni, come pure per aver guidato alla salvezza noi individualmente e le nostre famiglie.
La linea armonica di questa professione di fede, che contiene in nuce la storia della salvezza, è interrotta a un certo punto dalla descrizione delle tribolazioni e delle sofferenze patite in Egitto. Mettersi in cammino assieme a Dio non significa andare a passeggio senza alcun timore dei pericoli. Dio ha l’abitudine di mandare quanti egli predilige entro le tempeste.
Salmo Responsoriale
(dal Salmo 90)
Rit. Resta con noi, Signore, nell'ora della prova.
Tu che abiti al riparo dell'Altissimo
e dimori all'ombra dell'Onnipotente,
di' al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio, in cui confido».
Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutti i tuoi passi.
Sulle loro mani ti porteranno
perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
Camminerai su aspidi e vipere,
schiaccerai leoni e draghi.
Lo salverò, perché a me si è affidato;
lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e gli darò risposta;
presso di lui sarò nella sventura,
lo salverò e lo renderò glorioso.
Seconda Lettura
(10,8-13)
Dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Romani
Fratelli, che dice la Scrittura? «Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore»: cioè la parola della fede che noi predichiamo. Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l'invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».
Parola di Dio.
Cristo costituisce la <
<
Il Kyrios viene sentito nella comunità. Egli è presente nella celebrazione liturgica. Qui opera la sua forza travolgente, qui la giovane comunità è da lui afferrata e soggiogata, qui egli si fa sentire ai fedeli nella parola in tenore della fede, qui egli si rende testimonianza e lo si invoca.
Tutti devono accorgersi della potente presenza di Cristo e riconoscere che egli è il Kyrios! È infatti questa professione di fede che ottiene la salvezza. La celebrazione liturgica in cui Gesù è presente dovrebbe diventare come era nella Chiesa primitiva un atto missionario.
Anche noi che crediamo in lui dobbiamo <
È necessario che il Kyrios abbia pieno dominio su di noi, sul nostro io più intimo. Il nostro cuore, cioè tutta la nostra persona deve essere afferrata da lui. Solo così riusciremo a esprimere all’esterno, nelle circostanze concrete, la nostra esperienza interiore, e il nostro essere sarà l’espressione della sua presenza e della sua vita nel mondo.
Canto al Vangelo
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vive l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Vangelo
(4,1-13)
† Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: «Non di solo pane vivrà l'uomo»».
Il diavolo lo condusse in alto, e mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la dò a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: «Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai»».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, bùttati giù; sta scritto infatti: «Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano»; e anche: «essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra»». Gesù gli rispose: «È stato detto: «Non tenterai il Signore Dio tuo»». Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.
Parola del Signore
Gesù è ripieno di Spirito Santo. Non possiede lo Spirito <> (Gv 3,34) come i profeti, ma lo ha nella pienezza. Perciò si sottomette anche totalmente alla guida dello Spirito (4,14). Egli compie la sua peregrinazione e la sua azione all’unisono e con la forza che lo Spirito Santo genera in lui. Battesimo e tentazione si richiamano a vicenda. Nello spirito Gesù fu condotto nel deserto. Nella regione completamente disabitata del deserto nulla lo separa da Dio. Là cerca il silenzio della preghiera (5,16) e il colloquio solitario con il Padre. Quale Figlio di Dio, si lascia condurre nello Spirito. <
Le tentazioni di Gesù sono tentazioni del Messia. L’avversario del regno di Dio vuole cogliere in fallo il Figlio di Dio, che viene unto dallo Spirito per la sua opera messianica. Con tutti i mezzi diabolici: con ipocrita compassione, con inganno e magia, con alterazione della Sacra Scrittura. Gesù viene spinto a disobbedire a Dio. Le singole tentazioni, per tre volte, danno come risultato l’obbedienza di Gesù. Quale secondo Adamo, egli viene tentato come era stato tentato il primo. Il primo fallì, il secondo è vincitore. <
Le tentazioni di Gesù continuano nei suoi discepoli (cfr 22,28ss). Anche la chiesa sperimenta queste tentazioni. Ma Gesù conforta i discepoli, quando vengono tentati; infatti anch’egli fu tentato. E mostra come devono essere superate le tentazioni: mediante la Sacra Scrittura, che è riconoscimento, preghiera e forza, che è la <
Orazione sulle offerte
Si rinnovi, Signore, la nostra vita
e col tuo aiuto si ispiri sempre più al sacrificio,
che santifica l’inizio della Quaresima,
tempo favorevole per la nostra salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
“Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai,
lui solo adorerai”. (Lc 4,
Orazione dopo la comunione
Il pane del cielo che ci hai dato, o Padre,
alimenti in noi la fede,
accresca la speranza,
rafforzi la carità,
e ci insegni ad aver fame di Cristo,
pane vivo e vero,
e a nutrirci di ogni parola che esce dalla tua bocca.
Per Cristo nostro Signore.
* * *
Le parole dei libri umani si comprendono, si soppesano. La Parola di Dio soppesa noi, ci modifica, vuole obbedienza. Tra la Parola di Dio e la nostra volontà deve stabilirsi un patto di vita (Maddeleine Delbrel).
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Lun 21 Ott 2013, 22:26 Da tina
» martedì 3 settembre 2013
Mar 03 Set 2013, 16:13 Da tina
» venerdì 12 luglio 2013
Ven 12 Lug 2013, 15:06 Da tina
» venerdì 5 luglio 2013
Ven 05 Lug 2013, 15:52 Da tina
» CORONCINA AL SACRO CUORE DI GESÙ
Gio 27 Giu 2013, 16:15 Da tina
» Beata Vergine Maria Consolatrice (La Consolata) Venerata a Torino
Gio 20 Giu 2013, 12:08 Da tina
» Beata Vergine Maria di Fatima 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:39 Da tina
» lunedì 13 maggio
Lun 13 Mag 2013, 22:33 Da tina
» lunedì 11 marzo
Lun 11 Mar 2013, 17:57 Da tina