G.A.M. Gioventù Ardente Mariana
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Messaggio Da tina Mer 17 Feb 2010, 02:37

Mercoledì delle Ceneri
Tempo di Quaresima
IV Settimana del Salterio
San Teodoro
Antifona d'ingresso
(cf. Sap 11,23-26)

Tu ami tutte le tue creature, Signore,
e nulla disprezzi di ciò che hai creato;
tu dimentichi i peccati di quanti si convertono
e li perdoni,
perché tu sei il Signore nostro Dio.

Colletta

O Dio, nostro Padre,
concedi al popolo cristiano
di iniziare con questo digiuno
un cammino di vera conversione,
per affrontare vittoriosamente
con le armi della penitenza
il combattimento contro lo spirito del male.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Prima Lettura
Gl (2,12-18)

Dal libro del profeta Gioele

Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti».
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore vostro Dio,
perché egli è misericordioso e benigno,
tardo all'ira e ricco di benevolenza
e si impietosisce riguardo alla sventura.
Chi sa che non cambi e si plachi
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libazione per il Signore vostro Dio.
Suonate la tromba in Sion,
proclamate un digiuno,
convocate un'adunanza solenne.
Radunate il popolo, indite un'assemblea,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l'altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al vituperio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov'è il loro Dio?».
Il Signore si mostri geloso per la sua terra
e si muova a compassione del suo popolo.
Parola di Dio.

Like a Star @ heaven Il libro di Gioèle fu scritto in occasione di una catastrofe che dilagò sulla Giudea verso il 400 a.C. una invasione di cavallette trasforma il paese in un deserto (Gl 1,4; 2,3-5) al punto che non rimane neppure il necessario per offrire l’oblazione e la libazione quotidiane del Tempio (1,9). La reazione del profeta dinanzi a questa catastrofe è duplice: richiede prima di tutto un digiuno ufficiale (il passo letto oggi), poiché Dio può far cessare la calamità. Successivamente trasporta questo << Giorno del Signore >> nell’escatologia (cc. 3-4), mostrando ciò che sarà il giudizio di Dio e l’èera paradisiaca che lo seguirà, se Dio risparmia il suo popolo come lo risparmierà, alla fine della catastrofe presente.

Like a Star @ heaven Dopo questo flagello delle cavallette, Dio può dare al suo popolo la sua benedizione e lasciargli anche delle ricchezze per continuare l’oblazione e la libazione quotidiane (v.14), se il digiuno manifesta l’unanimità del popolo nella sua conversione (vecchi, fanciulli, lattanti, sposi, sacerdoti) e se è il segno di una vera conversione interiore (v.13). La risposta di Dio a questo digiuno è descritta dal profeta come un ritorno all’èra paradisiaca (Gl 2,19-26). La catastrofe e il digiuno ufficiale diventano così il simbolo delle purificazioni e delle sofferenze che faranno entrare il popolo, al giorno del giudizio, nell’èra definitiva della felicità (Gl 4,18-21).

Like a Star @ heaven Così, nello stesso tempo in cui Gioèle definisce le condizioni di un digiuno gradito a Dio (digiuno generale e interiore), gli dà anche la sua dimensione escatologica: è il pegno della felicità e della vita con Dio.


Salmo Responsoriale
(dal Salmo 50)

Rit. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.

Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

Seconda Lettura
(5,20-6,2)

Dalla seconda lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi

Fratelli, noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.
E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso.
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
Parola di Dio.


Like a Star @ heaven Questo passo costituisce la vetta della lunga apologia del ministero apostolico a cui Paolo consacra i primi capitoli della sua seconda lettera ai Corìnzi. Ha appena ricordato come l’amore di Cristo stia all’origine del suo ministero (v. 14) e lo spinga a esercitarlo. Passa ora all’analisi del contenuto di questo ministero: il vangelo da recare al mondo.

Like a Star @ heaven La prima nota che concretizza questo vangelo è quella della riconciliazione (vv. 18.20). Si tratta di un’idea cara a San Paolo quando definisce l’opera redentrice della croce (Rm 5,10-11; Col 1,20-22; Ef 2,16).

Like a Star @ heaven La riconciliazione è il frutto della morte di Cristo considerata soprattutto nel suo aspetto sacrificale (v. 21; cfr Rm 5,9-10; Col 1,20-21).

Like a Star @ heaven Così si spiega la frequenza delle parole << sangue >> e << peccato >> nei passi di Paolo sulla riconciliazione. Non si tratta per questo di una concezione cruenta dell’opera di Cristo, ma di un modo di esprimere la sua portata rituale: la riconciliazione si effettua in un atto liturgico che si sostituisce definitivamente alla liturgia del Tempio.

Like a Star @ heaven La riconciliazione impegna talmente l’umanità in un nuovo stato che Paolo non esita a paragonarla a una nuova creazione (v.17). Di questa creazione, Gesù è l’uomo nuovo e bisogna appartenergli, come si apparteneva all’antico Adamo, per godere dei frutti della riconciliazione (Gal 6,15; Ef 2,15). Il battesimo, sacramento della riconciliazione e della remissione dei peccati (Rm 6,4), suggella questa appartenenza.

Like a Star @ heaven Questa nuova creazione differisce fondamentalmente dall’antica, perché non è, come quella, un fatto << originale >>, ma non cessa di continuare nel tempo. Il cristiano partecipa dunque all’opera nuova della creazione nel mondo con cui coglie il momento che si presenta a lui per operare la riconciliazione che Dio gli propone. Questo tempo si collocabfra il sacrificio per il peccato offerto da Crsito (cfr Rm 3,26) e il giorno del ritorno del Sugnore (cfr 1 Cor 1,Cool. La durata incerta; comunque è soprattutto un tempo di prove e di tentazioni (Ef 5,16; 6,13); è importante uscire vittoriosi per affrettare il ritorno nella gloria del Signore e la nostra partecipazione al suo Regno.

Canto al Vangelo

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo
(6,1-6.16-18)

† Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Parola del Signore.

Like a Star @ heaven Con sguardo di acuta penetrazione, gesù svela l’opposizione tra la vera pratica della giustizia e quella falsa. Viene essa esercitata per amore dell’uomo, o per amore di Dio? Dietro le opere buone può nascondersi l’amore del proprio io.

Like a Star @ heaven Chi fa l’elemosina, non deve con ciò sentirsi libero dei propri urgenti obblighi sociali. Egli deve sapere che i suoi averi non gli sono dati in proprietà assoluta, ma soltanto affidati per amministrarli. Il bisognoso, il povero fa parte come lui della società e ha gli stessi diritti come ogni altro. La cura dei poveri è la pietra di paragone della moralità sociale di un popolo: i profeti lo hanno instancabilmente martellato nelle menti dei loro contemporanei. Questa cura per i bisognosi non deve però nascere semplicemente da compassione umana o da un puro senso di responsabilità sociale: deve essere motivata da Dio. Dio è il Padredi tutti; non è sua volontà che qualcuno resti nell’indigenza, ma vuole che venga misericordiosamente accolto dai fratelli, come anch’egli ha sempre misericordia di tutto il popolo.

Like a Star @ heaven Ma, pur facendo l’elemosina per amor di Dio, non si è senza pericoli. C’è la possibilità dell’ambizione. Gesù ha sotto gli occhi uomini che strombazzano con ostentazione le loro elargizioni, gridando forte la somma di denaro distribuito o il valore del dono fatto. Ciascuno di loro vuol guadagnarsi la lode degli uomini ed essere considerato un benefattore. Il suo nome deve correre bisbigliato di bocca in bocca: guardate quanto bene fa.

Like a Star @ heaven Gesù indica la via giusta: quel che fai deve restare nel segreto. Quando nessuno lo sa, anzi tu stesso, per così dire, non lo sai o lo dimentichi subito (<< Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra >>), allora sei sicuro che la tua opera è stata fatta per Dio. Non preoccuparti che venga dimenticata o non trovi riconoscimento alcuno. Dio vede anche nel segreto.

Like a Star @ heaven << Lo scopo della preghiera - scrive Sant’Agostino - forse non consiste tanto nell’ottenere ciò che domandiamo, quanto nel diventare altri. Sarebbe persino il caso di dire che domandare qualcosa a Dio ci trasforma a poco a poco persone capaci di fare a meno, talvolta, di ciò che domandiamo>>.

Like a Star @ heaven Il tuo primo dovere è di guardare verso Cristo, verso Dio, e di esclamare: << Sì, vorrei riceverti … non posso prenderti … >>. Una violetta o una rosa non prendono la luce, la ricevono, il legno non prende il fuoco, ma lo riceve e ne viene bruciato. Gesù ti parla: << Ascolta, io ti divinizzerò, t’illuminerò, ti riscalderò, ma tu hai bisogno di me? Ricevimi, mangiami …>>. Dio non si prende; si riceve.

Orazione sulle offerte

Accogli, Signore, questo sacrificio,
col quale iniziamo solennemente la Quaresima,
e fa’ che mediante le opere di carità e penitenza
vinciamo i nostri vizi
e liberi dal peccato
possiamo celebrare la Pasqua del tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Antifona alla comunione
(Sal 1,2-3)

Chi medita giorno e notte
sulla legge del Signore,
al tempo opportuno porterà il suo frutto.

Orazione dopo la comunione

Questo sacramento che abbiamo ricevuto, o Padre,
ci sostenga nel cammino quaresimale,
santifichi il nostro digiuno
e lo renda efficace per la guarigione del nostro spirito.
Per Cristo nostro Signore.
tina
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