G.A.M. Gioventù Ardente Mariana
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DECIMO SABATO

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Messaggio Da tina Ven 19 Feb 2010, 16:52

DECIMO SABATO

5° Mistero della Luce: Gesù dona il suo corpo e il suo sangue nell'Eucaristia

Prima di metterci in ascolto della Parola di Dio, invochiamo lo Spirito Santo e preghiamo con la fede della Chiesa.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito San­to. Amen.



INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO

Noi ti adoriamo e ti amiamo con tutto il nostro cuore, o Spirito divino, Dio onnipotente, Amore del Padre e del Figlio. Vieni dunque, o Dio di bontà e di misericordia, a dare la grazia col tuo alito vivificatore al nostro cuore; vieni, o Fuoco divino e insegnaci a parlare il linguaggio dei Santi. Vieni e con la tua luce ineffabile illuminaci, col tuo fuoco purificaci, accendici il cuore e rendilo ardente della tua carità. Spirito di verità, senza di te siamo nell'errore; Spirito di amore, senza di te siamo aridi; Spirito di vita, senza di te siamo senza vita. Donaci, perciò, o Dio di bontà, i frutti del tuo Spirito. Amen.

(Dagli Scritti di Bartolo Longo)

PREGHIAMO CON LA CHIESA

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pa­squa, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Per Cristo nostro Signore. Amen. (Messale Romano, Colletta del SS. Corno e Sangue di Cristo)



ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO

Per dare maggiore profondità alla nostra meditazione apria­mo il cuore al Signore che ci parla.

Dal vangelo di Luca (22,14-20)

Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: "Ho desiderato ardentemente di man­giare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio". E preso un calice, rese grazie e disse: "Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché vi di­co: da questo momento non berrò più del frutto della vi­te, finché non venga il regno di Dio". Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il cali­ce dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi".



MEDITIAMO

L'ascolto e la meditazione si nutrono di silenzio. Facciamo una breve pausa, poi, leggiamo e continuiamo a meditare.

Dall'Enciclica Ecclesia de Eucharistia di Giovanni Pao­lo 11, nn. 53-58

Se vogliamo riscoprire in tutta la sua ricchezza il rap­porto intimo che lega Chiesa ed Eucaristia, non possia­mo dimenticare Maria, Madre e modello della Chiesa. Nella Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, ad­ditando la Vergine Santissima come Maestra nella con­templazione del volto di Cristo, ho inserito tra i misteri della luce anche l'istituzione dell'Eucaristia. In effetti, Maria ci può guidare verso questo Santissimo Sacra­mento, perché ha con esso una relazione profonda.

A prima vista, il Vangelo tace su questo tema. Nel racconto dell'istituzione, la sera del Giovedì Santo, non si parla di Maria. Si sa invece che Ella era presente tra gli Apostoli, "concordi nella preghiera" (At 1,14), nella prima comunità radunata dopo l'Ascensione in attesa della Pentecoste. Questa sua presenza non poté certo mancare nelle Celebrazioni eucaristiche tra i fedeli della prima generazione cristiana, assidui "nella frazione del pane" (At 2,42).

Ma al di là della sua partecipazione al Convito euca­ristico, il rapporto di Maria con l'Eucaristia si può indi­rettamente delineare a partire dal suo atteggiamento inte­riore. Maria è donna "eucaristica" con l'intera sua vi­ta. La Chiesa, guardando a Maria come a suo modello, è chiamata ad imitarla anche nel suo rapporto con que­sto Mistero santissimo. In certo senso, Maria ha eserci­tato la sua fede eucaristica prima ancora che l'Eucaristia fosse istituita, per il fatto stesso di aver offerto il suo grem­bo verginale per l'incarnazione del Verbo di Dio. L'Eu­caristia, mentre rinvia alla passione e alla risurrezione, si pone al tempo stesso in continuità con 1'Incamazione. Maria concepì nell'Annunciazione il Figlio divino nella verità anche fisica del corpo e del sangue, anticipando in sé ciò che in qualche misura si realizza sacramental­mente in ogni credente che riceve, nel segno del pane e del vino, il corpo e il sangue del Signore. C'è pertanto un'analogia profonda tra il fiat pronun­ciato da Maria alle parole dell'Angelo, e l'amen che o­gni fedele pronuncia quando riceve il corpo del Signore. A Maria fu chiesto di credere che colui che Ella conce­piva "per opera dello Spirito Santo" era il 'Figlio di Dio" (cfr Lc 1,30-35). In continuità con la fede della Vergine, nel Mistero eucaristico ci viene chiesto di credere che quello stesso Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Maria, si rende presente con l'intero suo essere umano-divino nei segni del pane e del vino.

Se Chiesa ed Eucaristia sono un binomio inscindibi­le, altrettanto occorre dire del binomio Maria ed Euca­ristia. Anche per questo il ricordo di Maria nella Cele­brazione eucaristica è unanime, sin dall'antichità, nelle Chiese dell'Oriente e dell'Occidente.



CONTEMPLIAMO IL MISTERO

Guidati da Maria fissiamo lo sguardo sul volto di Cristo per poi aprire il cuore alla lode trinitaria, traguardo di ogni con­templazione cristiana.

Mostraci il tuo volto, Signore, in te speriamo. Donaci il tuo sguardo Maria: con te crediamo, con te amiamo.

Padre nostro... Ave Maria... e benedetto il frutto del tuo seno Gesù, che ci ha donato il suo corpo e il suo sangue ... Santa Maria... (10 volte). Gloria al Padre...



PREGHIAMO CON IL BEATO BARTOLO LONGO

O Salvatore del mondo, o Gesù nostro, eccoti il nostro cuore.

Vieni in noi, o sommo nostro Bene, e muta questo nostro cuore.

Ti ringraziamo, o Gesù nostro, perché ci hai amati fino alla morte e hai offerto tutto te stesso per amore di noi povere creature. Ti ringraziamo per la tua bontà. Ammaestraci perché noi possiamo trovare la luce nei tuoi occhi e il fuoco sacro nel tuo sangue per noi versato.

Fa' che ti amiamo con tutto il nostro affetto in questa vita e per l'eternità.

Maria, madre nostra, regina del nostro cuore, stampa in noi l'immagine del tuo dolce Figlio, perché mai più ci allontaniamo da Lui.

(Dagli Scritti di Bartolo Longo)

La giaculatoria che ora recitiamo ci aiuti ad unire il significa­to del mistero che abbiamo pregato con l'impegno di vita.

Regina del Santo Rosario di Pompei, Madre nostra dolcissima, ottienici di apprezzare sempre più il do­no dell'Eucaristia, fonte e culmine della vita cristia­na, nutrendoci del corpo e del sangue di Cristo per divenire con lui una cosa sola.

Beato Bartolo Longo, apostolo del Santo Rosario, pre­ga per noi.



PICCOLA SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI

Dopo aver meditato e contemplato il mistero, concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci con amore filiale a Colei alla cui scuola impariamo a immergerci nel mistero di Dio e a vi­vere come a Lui piace.

Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli umile serva del Signore proclamata Regina del mondo dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, Tu ci porti al mistero del Padre, Tu risplendi di Spirito Santo, Tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario Tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio. Madre e modello della Chiesa, Tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un'anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell'odio e del sangue le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore. O Rosario benedetto di Maria catena dolce che ci annoda a Dio, catena d'amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l'ultimo respiro ci immergerà in un'onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.
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