sabato 20 febbraio

Antifona d'ingresso

Ascoltaci, Signore,
perché generosa è la tua misericordia;
nella tua grande clemenza
volgiti a noi, Signore. (Sal 68,17)

Colletta

Guarda con paterna bontà, Dio onnipotente,
la debolezza dei tuoi figli,
e a nostra protezione e difesa
stendi il tuo braccio invincibile.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Prima lettura
Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:
«Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il Signore,
ti sazierà in terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente
le cui acque non inaridiscono.
La tua gente riedificherà le rovine antiche,
ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni.
Ti chiameranno riparatore di brecce,
e restauratore di strade perché siano popolate.
Se tratterrai il piede dal violare il sabato,
dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro,
se chiamerai il sabato delizia
e venerabile il giorno sacro al Signore,
se lo onorerai evitando di metterti in cammino,
di sbrigare affari e di contrattare,
allora troverai la delizia nel Signore.
Io ti farò montare sulle alture della terra,
ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Parola di Dio

In maniera esplicita si descrive l’amicizia fra Dio e Israele; in parte, però, ritornano concetti già svolti (dar da mangiare all’affamato; la luce che brilla nelle tenebre; rinnegamento di ogni violenza, ecc.).

Con l’immagine di un giardino irriguo e della sorgente si vuole indicare un’amorevole protezione divina (51,3; Ger 31,12). Continuerà l’assistenza manifestatasi all’uscita di Babilonia.

La preoccupazione maggiore dei reduci dall’esilio era la ricostruzione della città. Il Signore promette che essa avverrà sicuramente (61, 4), purché si verifichi il rinnovo di una vera religiosità interiore.

Ritorna l’idea della santificazione del sabato (56,2-6). Alla sua osservanza è subordinata la benevolenza protrettrice di Dio. Qui si menziona come cosa proibita nel giorno di sabato il concludere affari, che non è specificato nella legge (Es 31, 13-17).

Salmo responsoriale
Rit. Mostrami, Signore, la tua via.

Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.

Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia.

Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.

Canto al Vangelo (Ez 33,11)

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,
ma che si converta dalla sua malvagità e viva.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Parola del Signore

Dopo Pietro, Gesù chiama a seguirlo come discepolo un pubblico peccatore, il gabelliere Levi,che più tardi sarà l’apostolo ed evangelista Matteo. Con i suoi discepoli, Gesù entra come ospite nella casa di Levi e prende parte al pranzo di addio del pubblico peccatore.

Pubblici peccatori erano considerati, insieme con altri, anche coloro che esercitavano una professione immorale, soprattutto i gabellieri; essi riscuotevano le imposte a servizio degli occupanti pagani e tenevano l’amministrazione. Erano però considerati <>, e venivano espulsi dalla comunità del loro popolo e della loro fede religiosa come traditori.

Secondo l’uso di quel tempo era persino proibito avvicinarsi a un pubblico peccatore per istruirlo nei comandamenti di Dio; tanto più era impensabile un pasto in comune con i peccatori.

Gesù segue il metodo del medico. Se un medico si preoccupasse solo dei sani e si tenesse lontano dai malati, non avrebbe compreso nulla della sua professione. Così è anche per lui. La sua missione è quella di portare la salvezza, la salute ai malati nel corpo, e, ancor di più, di offrire la salvezza mediante la salvezza mediante la remissione dei peccati. Il tempo di salvezza è tempo di misericordia per tutti coloro che sono poveri, feriti, oppressi. Per i peccatori la condizione preliminare al conseguimento della salvezza rimane sempre il pentimento. L’esegèta Schniewind osserva: <>.

Prima di pregare, disponi la tua anima, desidera il regno di Dio, la giustizia, stabilisci in essa, perdona. Quindi, apriti a Dio. Attraverso la porta spalancata del tuo cuore amante, egli entrerà nel mondo, là dove tu lo desideri.

Orazione sulle offerte

Questo sacrificio di espiazione e di lode
ci purifichi e ci rinnovi, Signore,
perché tutti i nostri pensieri e le nostre azioni
siano conformi alla tua volontà.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona alla comunione

“Io voglio misericordia e non sacrificio”,
dice il Signore;
“non sono venuto a chiamare i giusti
ma i peccatori”. (Mt 9,13)

Oppure:
“Non sono venuto a chiamare i giusti,
ma i peccatori alla conversione”. (Lc 5,32)


Orazione dopo la comunione

Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che questo sacramento,
fonte di vita per la tua Chiesa,
sia per noi pegno sicuro di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

* * *

Ami la vita? Allora non sciupare il tempo, perché è la sostanza di cui la vita è fatta (Benjamin Franklin).