giovedì 4 febbraio

Antifona d'ingresso
Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici da tutti i popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)


Colletta
Dio grande e misericordioso,
concedi a noi tuoi fedeli
di adorarti con tutta l’anima
e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

Prima Lettura

Dal primo libro dei Re (2,1-4.10-12)

Sentendo avvicinarsi il giorno della sua morte, Davide fece queste raccomandazioni al figlio Salomone: «Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e mostrati uomo. Osserva la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo progetto, perché il Signore attui la promessa che mi ha fatto quando ha detto: Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con lealtà, con tutto il cuore e con tutta l'anima, sul trono d'Israele siederà sempre uno dei tuoi discendenti».

Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. La durata del regno di Davide su Israele fu di quaranta anni: sette in Èbron e trentatrè in Gerusalemme. Salomone sedette sul trono di Davide suo padre e il suo regno si consolidò molto.

Già decrepito ormai da vari mesi (1Re 1,1-4), il re Davide ritrova probabilmente un risveglio di coscienza in punto di morte per chiamare il suo successore e dettargli le sue ultime volontà. Il successore sarà Salomone, figlio di Betsabea, già designato da Davide e consacrato da Sadoc (1Re 1,28-40).

L’Alleanza contratta fra Dio e il suo popolo sul Sinai è rinnovata fra Dio e ogni re. Il re è responsabile dell’Alleanza; se cade, il popolo intero cade con lui e perde i privilegi acquisiti nella promessa. Se invece rimane fedele, Dio non terrà conto delle colpe del popolo. Quindi, da uno solo dipende la salvezza di tutti. Siamo ormai vicini alla dottrina dei due Adamo formulata da San Paolo (Rm 5,12-19). Con una differenza però: i beneficiari della mediazione del Nuovo Adamo sono liberamente e realmente compromessi da questa mediazione, mentre invece al tempo di Davide il popolo subì passivamente i risultati dei meriti e dei demeriti del suo re.



Salmo Responsoriale (1 Cronache 29,10-12)

Rit. A te la lode e la gloria nei secoli.

Sii benedetto,
Signore Dio di Israele, nostro padre,
ora e sempre.

Tua, Signore, è la grandezza,
la potenza, la gloria;
tua la maestà e tuo lo splendore,
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.

Signore, tuo è il regno;
tu t'innalzi sovrano su ogni cosa.
Da te provengono
la ricchezza e la gloria.

Tu domini tutto, Signore;
nella tua mano c'è forza e potenza;
da te dipende
il far ogni cosa grande e forte.

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.
Il regno dei cieli è vicino, dice il Signore:
convertitevi e credete al vangelo.
Alleluia.

Vangelo

† Dal vangelo secondo Marco (6,7-13)

In quel tempo, Gesù chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche.

E diceva loro: «Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro». E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.

Gesù si trova nel pieno della sua attività di maestro in Galilea; ma raggiunge col suo lavoro solo una cerchia limitata di piccole località e vuole perciò estendere la sua opera. A questo scopo si serve dei dodici che poco prima aveva eletto (3,13-16) e li invia a due a due.

Ciò che a Gesù importa è che sia conservato lo spirito di semplicità e di rinuncia. I discepoli infatti devono rinunciare a tutto ciò di cui possono fare a meno: al viatico e alla bisaccia, a un vestito di ricambio e al denaro.

Nella località in cui giungono devono scegliere una abitazione senza poi cambiare posto in cerca di nuova ospitalità che presenti comodità maggiori. Il loro massimo sforzo dev’essere diretto all’annuncio della salvezza e alle attività che lo concernono. Il sacrificio di tutto ciò che è superfluo deve sottolineare il loro messaggio stesso; la salvezza di Dio giunge per i poveri e gl’infermi, ma esige anche la fede e conversione.


Orazione sulle offerte

Accogli con bontà, o Signore, questi doni
che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull’altare,
e trasformali in sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione

Fa’ risplendere sul tuo servo
la luce del tuo volto,
e salvami per la tua misericordia.
Che io non resti confuso, Signore,
perché ti ho invocato. (Sal 31,17-18)


Orazione dopo la comunione

O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che per la forza di questo sacramento,
sorgente inesauribile di salvezza,
la vera fede si estenda sino ai confini della terra.
Per Cristo nostro Signore.

È strano come i guai abbiano effetto diverso sulle persone. Quasi come il caldo: inacidisce il latte, ma addolcisce le mele (Joseph C. Lincoln).