G.A.M. Gioventù Ardente Mariana
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Capitolo VII

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Messaggio Da tina Sab 26 Set 2009, 14:57

SE QUALCUNO HA SETE VENGA A ME
Era vicina la festa dei Giudei
1Dopo di ciò, Gesù percorreva la Galilea; non poteva, infatti, circolare in Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. 2Era però vicina la festa dei Giudei, la festa delle Tende.3I suoi fratelli, dunque, gli dissero: «Parti di qua e va' in Giudea, perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. 4Nessuno, infatti, agisce in segreto quando si vuol far conoscere. Dato che tu fai queste cose, manifèstati al mondo». 5Neppure i suoi fratelli credevano in lui. 6Disse loro dunque Gesù: «Il mio tempo non è ancora venuto; per voi, invece, il tempo è sempre buono. 7Il mondo non può odiare voi; odia invece me, perché io attesto che le sue opere sono malvagie. 8Andateci voi alla festa; io non ci vado a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto». 9Ciò detto, restò in Galilea. 10Tuttavia, quando i suoi fratelli furono andati alla festa, vi andò anche lui; non apertamente, ma quasi di nascosto. 11I Giudei lo cercavano durante la festa e dicevano: «Dov'è lui?». 12Tra la folla si faceva un gran parlare di lui; alcuni dicevano: «È buono»; altri dicevano: «No, inganna la gente». 13Tuttavia nessuno parlava di lui apertamente, per paura dei Giudei. 14Ora, quando si era già nel mezzo della festa, Gesù salì al Tempio e insegnava. 15I Giudei, stupiti, dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture senza avere mai studiato?». 16Gesù rispose loro: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato; 17se qualcuno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina viene da Dio oppure se io parlo per conto mio. 18Chi parla per conto proprio cerca la propria gloria; chi invece cerca la gloria di colui che l'ha mandato è verace e in lui non c'è impostura.19Mosè non vi ha dato la Legge? Eppure nessuno di voi pratica la Legge. Perché cercate di uccidermi?». 20La folla rispose: «Sei un indemoniato! Chi cerca di ucciderti?». 21Disse Gesù: «Per un'opera sola che ho fatto, tutti siete stupefatti. 22Mosè vi ha dato la circoncisione, - non che la circoncisione venga da Mosè, ma dai Padri - e voi circoncidete uno anche di sabato. 23Se uno viene circonciso di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, come mai vi sdegnate contro di me che ho risanato completamente un uomo di sabato? 24Non giudicate dall'apparenza. Giudicate secondo giustizia».

Nessuno gli mise le mani addosso
25Alcuni di Gerusalemme, tuttavia, dicevano: «Non è lui che cercavano di uccidere? 26Guarda: parla liberamente senza che gli dicano nulla! Forse i capi hanno davvero riconosciuto che costui è il Messia? 27Ma noi sappiamo di dove è; quando invece verrà il Messia, nessuno saprà di dove sia». 28Gesù insegnava allora nel Tempio; disse ad alta voce: «Voi mi conoscete e sapete anche di dove sono io. Eppure io non sono venuto da me stesso, ma mi manda veramente colui che mi ha mandato; voi non lo conoscete. 29Io sì che lo conosco perché io vengo da lui ed è lui che mi ha mandato». 30Cercarono allora di prenderlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché non era ancora venuta l'ora sua.

«Se qualcuno ha sete, venga a me e beva»
31Molti, invece, nella folla, credettero in lui e dicevano: «Quando verrà il Messia, farà più segni di quelli che ha fatto costui?». 32I Farisei seppero che la folla sussurrava questo di lui. Mandarono delle guardie per arrestarlo. 33Disse allora Gesù: «Per poco tempo ancora io resterò tra voi; poi tornerò a colui che mi ha mandato. 34Mi cercherete e non mi troverete, e dove sono io, voi non potete venire». 35Dissero dunque i Giudei tra loro: «Dove vuole andare costui che non possiamo trovarlo? Che voglia andare nella diàspora, tra i Greci, per istruire i Greci? 36Che significa quello che ha detto: "Mi cercherete e non mi troverete, e dove sono io voi non potete venire"?». 37Nell'ultimo giorno, il più solenne della festa, Gesù, in piedi, disse ad alta voce: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva chi crede in me. 38Come ha detto la Scrittura: "Fiumi d'acqua viva scorreranno dal suo seno"». 39Questo disse dello Spirito che dovevano ricevere i credenti in lui. Lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora stato glorificato.

«Nessuno ha mai parlato come quest'uomo»
40Nella folla, alcuni che avevano udito le sue parole, dissero: «Costui è veramente il Profeta!». 41Altri dicevano: «Costui è il Messia!». Alcuni invece dicevano: «Il Messia viene forse dalla Galilea? 42La Scrittura non ha detto: "Dal seme di Davide e da Betlemme - il paese di dove era Davide - viene il Messia"?». 43Ci fu dunque dissenso tra la folla per causa sua. 44Alcuni volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. 45Ritornarono perciò le guardie dai capi dei sacerdoti e dai Farisei; ed essi chiesero: «Perché non l'avete arrestato?». 46Le guardie risposero: «Nessuno ha mai parlato come quest'uomo!». 47Dissero loro i Farisei: «Anche voi siete stati sedotti? 48C'è forse uno solo dei notabili o dei Farisei che abbia creduto in lui? 49Ma questa canaglia che non conosce la Legge è maledetta!». 50Uno di essi, Nicodemo - quello che già prima era stato da Gesù - disse loro: 51»La nostra Legge condanna forse un uomo senza averlo ascoltato o senza che si sappia che cosa fa?». 52Gli risposero: «Saresti anche tu galileo? Studia e vedrai che dalla Galilea non esce alcun profeta». 53E ognuno tornò a casa sua.

*

* *

Il capitolo 7° come quello 8° è un capitolo tutto pieno di scontri: Gesù viene ingiuriato. È quasi un anticipo della Passione. Gesù però si mantiene sempre in una calma sovrana. È lui che sta all'uscio e bussa e attende, nonostante tutti i rifiuti, le ribellioni, i guizzi di collera da parte dell'individuo umano, da parte dell'anima nostra.

Gv 7,1-3 Dopo di ciò, Gesù percorreva la Galilea; non poteva, infatti, circolare in Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Era però vicina la festa dei Giudei, la festa delle Tende. I suoi fratelli, dunque, gli dissero: «Parti di qua e va' in Giudea, perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai».

I suoi fratelli... I fratelli sono i familiari, quelli che costituiranno poi la prima Comunità cristiana di Gerusalemme e a capo dei quali ci sarà Giacomo, fratello, cioè cugino di Gesù. Nessuno è veramente fratello fisico di Gesù. Egli è l'Unigenito del Padre, ma anche l'Unigenito di Maria. Egli è però il Primogenito di una moltitudine di fratelli.

I tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. Vorrebbero agire con tattica umana. Nessuno, infatti, agisce in segreto quando si vuol far conoscere. Mentre Gesù vuole proprio agire nascostamente, nell'umiltà.

Gv 7,4-5 «Nessuno, infatti, agisce in segreto quando si vuol far conoscere. Dato che tu fai queste cose, manifèstati al mondo». Neppure i suoi fratelli credevano in lui.

Dato che tu fai queste cose, manifèstati al mondo. È la tentazione anche del demonio. Infatti il demonio dice: «Gettati giù, fatti conoscere con l'azione spettacolare, poiché sta scritto...» (cf Lc 4, 9-11) e cita le parole di Dio in vantaggio delle sue idee. Ma l'esegesi di Gesù è sempre teocentrica e risponde mirando a Dio (Lc 4, 12).

Gv 7,6-7 Disse loro dunque Gesù: «Il mio tempo non è ancora venuto; per voi, invece, il tempo è sempre buono. Il mondo non può odiare voi; odia invece me, perché io attesto che le sue opere sono malvagie».

Il mondo non può odiare voi; odia invece me, perché io attesto che le sue opere sono malvagie. Ecco l'odio; le tenebre rifiutano la luce, perché la luce rivela le opere malvagie. L'incredulità ha questa radice: l'odio alla luce, alla Verità.

Gv 7,8-13 «Andateci voi alla festa; io non ci vado a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto». Ciò detto, restò in Galilea. Tuttavia, quando i suoi fratelli furono andati alla festa, vi andò anche lui; non apertamente, ma quasi di nascosto. I Giudei lo cercavano durante la festa e dicevano: «Dov'è lui?». Tra la folla si faceva un gran parlare di lui; alcuni dicevano: «È buono»; altri dicevano: «No, inganna la gente». Tuttavia nessuno parlava di lui apertamente, per paura dei Giudei.

I Giudei lo cercavano durante la festa e dicevano: «Dov'è lui?». Qui c'è una serie di interrogativi, come anche nel capitolo 8°. Sono capitoli percorsi da continui interrogativi sul mistero di Gesù.

Tra la folla si faceva un gran parlare di lui; alcuni dicevano: «È buono»; altri dicevano: «No, inganna la gente». «Tra la folla». È verissimo, la gente è avida di sentir parlare di Gesù!

Tuttavia nessuno parlava di lui apertamente per paura dei Giudei. C'è una specie di paura, una psicosi.

Gv 7,14-17 Ora, quando si era già nel mezzo della festa, Gesù salì al Tempio e insegnava. I Giudei, stupiti, dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture senza avere mai studiato?». Gesù rispose loro: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato; se qualcuno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina viene da Dio oppure se io parlo per conto mio».

Ora, quando si era già nel mezzo della festa, Gesù salì al Tempio e insegnava. Spiegava la parola di Dio.

I Giudei, stupiti, dicevano: «Come mai costui conosce le scritture senza avere mai studiato?». Come mai? Come ci può spiegare?

Gesù rispose loro: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato». Gesù non parla per conto suo. Qui c'è da sottolineare l'umiltà di Gesù: tutto attribuisce e riferisce al Padre.

Gv 7,18-20 «Chi parla per conto proprio cerca la propria gloria; chi invece cerca la gloria di colui che l'ha mandato è verace e in lui non c'è impostura. Mosè non vi ha dato la Legge? Eppure nessuno di voi pratica la Legge. Perché cercate di uccidermi?».La folla rispose: «Sei un indemoniato! Chi cerca di ucciderti?».

Chi parla per conto proprio cerca la propria gloria, cioè adora se stesso. È il nostro difetto, noi non facciamo che parlare per conto nostro, non facciamo che mettere in vista il nostro io! Osservate come in una conversazione ricorre, affiora, emerge il nostro io, istintivamente, quasi non ci accorgiamo; è una adorazione di noi stessi!

Chi invece cerca la gloria di colui che l'ha mandato è verace e in lui non c'è impostura. Chi invece parla di Dio, cerca Dio, questi è verace, perché cerca la verità.

Mosè non vi ha dato la Legge? La Legge, cioè i libri del Pentateuco.

Eppure nessuno di voi pratica la Legge. Voi che vi richiamate alla Legge, non la praticate più, siete infedeli.

Perché cercate di uccidermi?

La folla rispose: «Sei un indemoniato! Chi cerca di ucciderti?». Fra la folla vi sono i Giudei. I Giudei sono i capi, gli intellettuali, la cosiddetta«intelligentia», quelli che dominavano in Gerusalemme. La folla è all'oscuro del proposito dei capi di uccidere Gesù. Ha una reazione. Gesù parla ai Giudei.

Gv 7,21-24 Disse Gesù: «Per un'opera sola che ho fatto, tutti siete stupefatti. Mosè vi ha dato la circoncisione, - non che la circoncisione venga da Mosè, ma dai Padri - e voi circoncidete uno anche di sabato. Se uno viene circonciso di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, come mai vi sdegnate contro di me che ho risanato completamente un uomo di sabato? Non giudicate dall'apparenza. Giudicate secondo giustizia».

Per un'opera sola che ho fatto, tutti siete stupefatti. Gesù allude alla guarigione del paralitico di Betesda.

Mosè vi ha dato la circoncisione, - non che la circoncisione venga da Mosè, ma dai padri - ... Il giudaismo era caratterizzato da due cose: l'osservanza del sabato e la circoncisione.

Non giudicate dall'apparenza. Giudicate secondo giustizia. Nel significato biblico, «giustizia» equivale a carità. Non fermatevi all'apparenza. Giudicate con carità.

Gv 7,28-30 Gesù insegnava allora nel Tempio; disse ad alta voce: «Voi mi conoscete e sapete anche di dove sono io. Eppure io non sono venuto da me stesso, ma mi manda veramente colui che mi ha mandato; voi non lo conoscete. Io sì che lo conosco perché io vengo da lui ed è lui che mi ha mandato». Cercarono allora di prenderlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché non era ancora venuta l'ora sua.

Gesù insegnava allora nel Tempio. Gesù insegna sempre nel Tempio. Anche oggi la Chiesa è il punto di convergenza di tutte le nostre anime perché è lì che il Signore ci dà la sua parola.

Voi mi conoscete e sapete anche di dove sono io. Eppure io non sono venuto da me stesso, ma mi manda veramente colui che mi ha mandato. Smonta subito ogni pregiudizio facendo balenare il suo mistero: «Non sono venuto da me stesso»; e si appella al Padre come inviato da lui. È quindi un tutt'uno col Padre.

Io sì che lo conosco perché vengo da lui ed è lui che mi ha mandato. Il Padre è l'origine di tutto. Poi aggiunge: «Io sì che lo conosco». Questo verbo«conoscere», jadà, ha implicito anche il senso di amare, mentre noi facciamo distinzione tra conoscenza e amore. L'ebraico fa tutt'uno: conoscere vuol dire amare.

Cercarono allora di prenderlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché non era ancora venuta l'ora sua. Questo sarà sottolineato spesso: non è ancora venuta la«sua ora».

Gv 7,31-32 Molti, invece, nella folla, credettero in lui e dicevano: «Quando verrà il Messia, farà più segni di quelli che ha fatto costui?». I Farisei seppero che la folla sussurrava questo di lui. Mandarono delle guardie per arrestarlo.

Molti invece, nella folla, credettero in lui... È sempre una fede labile, incipiente. Non è una fede radicata nell'umiltà.

... e dicevano: «Quando verrà il Messia, farà più segni di quelli che ha fatto costui?». Gesù afferma che il motivo forte della fede sono le sue opere, i«segni». «Se non credete alle mie parole, credete alle mie opere» (cf Gv 10,38).

I Farisei seppero che la folla sussurrava questo di lui. Mandarono delle guardie per arrestarlo. È una prima spinta di odio.

Gv 7,33-35 Disse allora Gesù: «Per poco tempo ancora io resterò tra voi; poi tornerò a colui che mi ha mandato. Mi cercherete e non mi troverete, e dove sono io, voi non potete venire». Dissero dunque i Giudei tra loro: «Dove vuole andare costui che non possiamo trovarlo? Che voglia andare nella diàspora, tra i Greci, per istruire i Greci?».

Dove sono io, voi non potete venire. Dirà poi: «Morirete nel vostro peccato» (cf Gv 8,24). Questo peccato è quello dell'incredulità... Verrà il tempo in cui mi cercherete, ma allora non mi troverete più.

Che voglia andare nella diàspora, tra i Greci... cioè nella dispersione tra i Greci. I Greci sono i pagani.

... per istruire i Greci? Ed effettivamente Gesù vi andrà attraverso i suoi discepoli. Gli Ebrei nella Palestina, al tempo di Gesù, erano mezzo milione, invece nella diàspora, nella dispersione erano circa tre milioni.

Gv 7,36-39 «Che significa quello che ha detto: "Mi cercherete e non mi troverete, e dove sono io voi non potete venire"?».
Nell'ultimo giorno, il più solenne della festa, Gesù, in piedi, disse ad alta voce:
«Se qualcuno ha sete, venga a me
e beva chi crede in me.
Come ha detto la Scrittura:
"Fiumi d'acqua viva scorreranno dal suo seno"».
Questo disse dello Spirito che dovevano ricevere i credenti in lui. Lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora stato glorificato.

Che significa quello che ha detto: «Mi cercherete e non mi troverete, e dove sono io voi non potete venire»? Che significa? Sono i continui sussulti della ragione di fronte al mistero.

Nell'ultimo giorno, il più solenne della festa, Gesù in piedi disse ad alta voce... È l'ultimo giorno della festa delle Tende o dei Tabernacoli o delle Capanne. C'era grande luminaria, squillavano le trombe, tutta Gerusalemme era in festa. Gesù fa un atto di coraggio, audace in quell'atmosfera di odio: Gesù in piedi«disse ad alta voce». Anche prima S. Giovanni aveva sottolineato: «Ad alta voce nel Tempio».

Se qualcuno ha sete, venga a me e beva chi crede in me. «Venire a lui», ecco l'atteggiamento del discepolo, cioè deve credere. Questo invito di Gesù corrisponde anche al grido del venditore d'acqua del medio-oriente di quei tempi. In essa c'è la costruzione cosiddetta a chiasmo: «Se qualcuno ha sete, venga a me; e beva chi crede in me».

Come ha detto la Scrittura: «Fiumi d'acqua viva scorreranno dal suo seno». Ritorna il tema dell'acqua, figura dello Spirito Santo. C'è anche una allusione al colpo di lancia. Nel testo greco c'è: coilìa = seno materno. Però i Padri greci, con S. Giovanni Crisostomo in testa, che conoscono molto bene il greco, dicono che quel «coilìa» indica il cuore. Allora abbiamo: Fiumi di acqua viva scorreranno dal Cuore di Gesù, Cuore trafitto dal colpo di lancia.

Questo disse dello Spirito che dovevano ricevere i credenti in lui. Ecco, questi«fiumi di acqua viva» realizzano la profezia di Ezechiele: «Dal lato destro del Tempio...» (Ez 47,1ss.); dalla parte destra del Cuore trafitto di Gesù, fiumi di acqua viva, cioè acqua che dà la vita: lo Spirito Santo. Questo è commento di S. Giovanni, è la sua cornice redazionale; e completa:

Lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato... Dio non l'aveva dato: passivo divino.

... perché Gesù non era ancora stato glorificato. Sarà glorificato sulla croce che diventa anche elevazione.

Gv 7,40-46 Nella folla, alcuni che avevano udito le sue parole, dissero: «Costui è veramente il Profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Messia!». Alcuni invece dicevano: «Il Messia viene forse dalla Galilea? La Scrittura non ha detto: "Dal seme di Davide e da Betlemme - il paese di dove era Davide - viene il Messia"?». Ci fu dunque dissenso tra la folla per causa sua. Alcuni volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. Ritornarono perciò le guardie dai capi dei sacerdoti e dai Farisei; ed essi chiesero: «Perché non l'avete arrestato?». Le guardie risposero: «Nessuno ha mai parlato come quest'uomo!».

Nella folla, alcuni che avevano udito le sue parole, dissero: «Costui è veramente il Profeta!». Le parole di Gesù sono sconcertanti; eppure ci sono di quelli che si aprono alla parola di Gesù. In realtà il suo era un invito stupendo: «Se qualcuno ha sete venga a me!». Sete di amore, sete di gioia, sete di felicità, sete di immortalità, sete di vita! «... e beva chi crede in me!». La sorgente di acqua viva è il Cuore eucaristico di Gesù.

Altri dicevano: «Costui è il Messia!». È un passo avanti; Messia è superiore al «Profeta».

Alcuni invece dicevano: «Il Messia viene forse dalla Galilea? La Scrittura non ha detto: "Dal seme di Davide e da Betlemme - il paese di dove era Davide - viene il Messia"?». Betlemme vuol dire «casa del Pane».

Ci fu dunque dissenso tra la folla per causa sua. Gesù porta la divisione perché segno di contraddizione. O si è con lui o si è contro di lui: obbliga a rivelare i propri pensieri, a prendere decisioni nei suoi riguardi.

Alcuni volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. Ritornarono perciò le guardie dai capi dei sacerdoti e dai Farisei; ed essi chiesero: «Perché non l'avete arrestato?». Qui c'è una sfuriata dei Farisei, i capi. L'odio diventa sempre più effervescente.

Le guardie risposero: «Nessuno ha mai parlato come quest'uomo!». La parola di Dio soggioga, ha un fascino irresistibile. La folla va persino per tre giorni dietro a Gesù affascinata dalla sua parola. I pubblicani e i peccatori cercano Gesù per ascoltarlo; e Gesù va alla ricerca dei peccatori.

Gv 7,47-53 Dissero loro i Farisei: «Anche voi siete stati sedotti? C'è forse uno solo dei notabili o dei Farisei che abbia creduto in lui? Ma questa canaglia che non conosce la Legge è maledetta!». Uno di essi, Nicodemo - quello che già prima era stato da Gesù - disse loro: «La nostra Legge condanna forse un uomo senza averlo ascoltato o senza che si sappia che cosa fa?». Gli risposero: «Saresti anche tu galileo? Studia e vedrai che dalla Galilea non esce alcun profeta». E ognuno tornò a casa sua.

Dissero loro i Farisei: «Anche voi siete stati sedotti?...». Usano una frase cruda, la stessa frase che ha usato il profeta Geremia quando in un momento di crisi si è rivoltato, in un certo senso, contro Dio, e lo ha accusato di essere stato da lui sedotto: «Tu mi hai sedotto (Ger 20,7). È una parola cruda, villana.

C'è forse uno solo dei notabili o dei Farisei che abbia creduto in lui? Portano una prova: c'è qualcuno che crede in lui fra persone intelligenti, capaci? È di nuovo l'autosufficienza che viene a galla, l'orgoglio.

Ma questa canaglia... lo dicono con disprezzo...

... che non conosce la Legge, cioè la S. Scrittura,

... è maledetta! È sotto il segno della maledizione. Benedizione e maledizione, nel significato biblico, è la massima efficacia della parola: indica il bene o il male.

Uno di essi, Nicodemo - quello che già prima era stato da Gesù... Nicodemo è un uomo onesto.

... disse loro: «La nostra Legge condanna forse un uomo senza averlo ascoltato o senza che si sappia che cosa fa?». Lo difende. Nel gruppo ristretto dei Dodici c'è uno che tradisce, ma nel gruppo dell'odio, dei Farisei, dei capi, c'è uno che difende Gesù. Ci si può, quindi, liberare anche dalla pressione di gruppo.

Gli risposero: «Saresti anche tu galileo?...». Ed ecco una offesa, volgare anche questa, perché consideravano i Galilei uomini di seconda categoria. Erano per di più dei rivoluzionari. Daranno del filo da torcere ai Romani.

Studia e vedrai che dalla Galilea non esce alcun profeta. Gli danno dell'ignorante, dicendogli
«studia». E poi un pregiudizio: « Dalla Galilea non esce alcun profeta»... Si giustificano e poi difendono la loro giustificazione, il loro giudizio.

E ognuno tornò a casa sua.
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